LA CELEBRAZIONE DELL’ID AL-FITR

Rappresentanti 1Si è svolta mercoledì mattina, 6 luglio, presso la palestra della Colonia Seriana, la Festa conclusiva del Ramadan: Id al-Fitr.
Si è trattato di una cerimonia molto sobria ed essenziale, perché mancando fonti iconografiche, sonore e abiti da cerimonia particolari, tutto si risolve nella preghiera corale ripetuta infinite volte, nella gestualità reverenziale e nell’ascolto del sermone dell’Imam.
Era presente anche una piccola delegazione di Cremaschi, non musulmani, ma invitati appositamente a presenziare ed accolti con molta simpatia e in uno spirito di amicizia. Tra gli altri il Vicario episcopale, don Maurizio Vailati, in rappresentanza del Vescovo assente per impegni, e la Sindaco Stefania Bonaldi.
Dopo il momento di preghiera recitato all’unisono dai fedeli musulmani, l’Imam Hassan Ismail, di Casalpusterlengo, ha tenuto il tradizionale discorso prima in arabo poi in italiano. Al termine ha invitato gli ospiti che lo volessero a rivolgere alcune parole di saluto. Sono così intervenuti il Vicario e la Sindaco.
Terminato il momento ufficiale è stato un susseguirsi di strette di mano, di abbracci, di fotografie: amici vecchi e nuovi ci hanno ringraziato per la presenza. Ci hanno poi offerto dolci, tè alla menta, datteri e riso dolce come segno di festa condivisa.
Prima di lasciarci ci siamo ripromessi di mantenere i contatti per favorire incontri di conoscenza reciproca e provare a iniziare un dialogo interreligioso.   

   Negli Allegati ( 2   )  (  3  )  (  4  ) tutti gli interventi della mattina

RAGAZZI IN VIAGGIO

Il primo pensiero che richiama la parola viaggio è la vacanza. Ma i viaggi di cui stiamo per parlare hanno poco a che fare con le vacanze. Giudicate voi…

planisferoSharon DOLDI di Offanengo è laureanda in Scienze dell’Educazione all’Università di Bergamo. Lo scorso anno ha trascorso il mese di agosto a Piabetá, lontana periferia della megalopoli Rio de Janeiro, impegnata, con altri volontari brasiliani e italiani, in un’attività educativa con i bambini del quartiere predisposta da madre Amelia Marchesini e dalle altre suore canossiane. Un’esperienza talmente interessante che ha deciso di dedicarci la tesi. Detto. Fatto. Perfezionata la convenzione con l’Università, Sharon è partita il 30 giugno alla volta di Piabetá, per un tirocinio di tre mesi durante il quale raccoglierà il materiale necessario per stendere la sua tesi magistrale sull’educazione a partire dalla strada.  Buon lavoro Sharon!

Alice CAMPARI di Crema, dopo aver frequentato il Corso di preparazione diocesano, è stata tre volte in Uganda. L’ultima per la sua tesi, con la quale si è laureata in ostetricia. Curiosa per natura e per scelta, ha deciso di approfondire il tema dei profughi. Così, forte delle sue competenze ostetriche, ha prima partecipato, per due settimane, all’attività di pattugliamento del Mediterraneo su una nave della Marina Militare, poi il 6 luglio, è partita alla volta dell’isola greca di KIOS, dove arrivano i barconi carichi di migranti provenienti dalla costa turca. Si fermerà fino al 5 agosto. Buon lavoro Alice!

Luca ROSSETTI laureato in legge di Bagnolo Cremasco. Dopo il Corso “Dare senso al viaggio” è partito con una ONG romana per Israele, dove per un anno ha svolto un servizio in un Istituto che ospitava disabili sia israeliani che palestinesi. Terminato il praticantato, ha frequentato un master con l’Associazione AVSI (Hope) che lo ha abilitato come operatore umanitario nella prima emergenza. Contattato dall’ONG inglese OXFAM, partirà il 10 luglio per Israele dove per 6 mesi attuerà in assistenza a figure vulnerabili: donne, bambini, disabili nei territori compresi tra Gerusalemme Est e Ramallah, capitale della Palestina. Buon lavoro Luca!

Non appena avremo loro notizie ve le comunicheremo con piacere.

VANNO E VENGONO

È tempo di ferie anche per i missionari e diversi sono già a casa, mentre altri stanno per arrivare

  • Sono già a casa:

                   Don Apollinaire KOUAKOU, dalla Costa d’Avorio (Sergnano)
Madre Felicita RIBOLI, dall’Argentina (Campagnola)
                   Padre Gianni ZANCHI, dal Bangladesh (Montodine)
                   Padre Francesco VALDAMERI, dallo Zambia (Pieranica)

  • Sono in arrivo:

Don Federico BRAGONZI, dall’Uruguay. Atterrerà il 19 luglio a Malpensa. Ma non sarà solo. Lo accompagnerà il suo vescovo di S. José de Mayo: Mons Arturo FAJARDO. Benvenuti!
Per qualunque contatto basta telefonare all’Ufficio Missionario

FORMAZIONE MISSIONARIA

Mons. N.GalantinoAnche quest’anno sono previste ad Assisi le Giornate Nazionali di formazione e spiritualità missionaria. E’ la 14ª edizione ed ha un titolo molto accattivante: NEL NOME DELLA MISERICORDIA… PER LA RIFORMA DELLA CHIESA. Tra i numerosi invitati anche mons. Nunzio GALANTINO, segretario della Conferenza Episcopale italiana.
“Mi piace una Chiesa italiana inquieta, sempre più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti” dice il papa a Firenze, durante il Convegno Ecclesiale della Chiesa italiana. Consapevoli che si tratta di avviare processi, non crediamo di portare a compimento un disegno, quanto di dare un contributo a un inizio che già vede all’opera molti.
Per questo invitiamo tutti coloro che si mettono in discussione e vogliono trovare nuove strade a una Chiesa che vuole davvero uscire incontro agli altri a leggere attentamente il dépliant allegato.
Per l’iscrizione si può fare riferimento al CMD e al sottoscritto. Ma fate in fretta perché il tempo stringe, anche se una settimana di proroga viene concessa volentieri.          ( Vedere locandina ALLEGATA )

“HANNO AMMAZZATO EMANUEL, EMANUEL È VIVO!”

fermoAlla notizia del brutale gesto, trasformato in omicidio di Emanuel, giovane sposo nigeriano, richiedente asilo, cristiano, da parte di un coetaneo italiano, nelle strade di Fermo, ho ripensato e parafrasato le parole di una famosa canzone di Francesco De Gregori. Le parole condannano un omicidio, frutto certamente di un clima intollerante, purtroppo diffuso non solo nelle Marche, ma anche in altre regioni d’Italia e d’Europa, che sta trasformando le discriminazioni e le conflittualità addirittura in atti di morte. Una morte assurda, ma preparata da questo clima sociale e politico che si nasconde dietro la mano omicida. Al tempo stesso, “Emanuel è vivo”, nella sua famiglia, in sua moglie e nella sua figlia morta in grembo, negli altri giovani richiedenti asilo accolti nel seminario vescovile di Fermo, nei tanti giovani che sono arrivati o stanno arrivando in Italia e in fuga soprattutto dall’Africa violentata e offesa da terrorismo, guerre, sfruttamento. Tocca a noi ora responsabilmente aiutare a guardare a questi volti e a queste storie con occhi diversi, con parole diverse, con una cura diversa. E’ paradossale che questa morte avvenga proprio nelle Marche, la regione italiana che insieme al Veneto e all’Umbria sta segnando per la prima volta nel 2015 il calo del numero degli immigrati: rifiutare fino ad uccidere i migranti significa anche preparare la morte delle nostre città, significa non guardare al futuro.             Mons. Giancarlo Perego – Direttore Generale Fondazione Migrantes – 08.07.16

 

OMELIA DEL PAPA ALLA DIVINA LITURGIA NELLA CATTEDRALE ARMENO-APOSTOLICA

                                     Santità, carissimi Vescovi,       cari fratelli e sorelle,

SS. Papa Francesco - Viaggio Apostolico in Armenia - Incontro personale con il Catholicos 24-06-2016 @Servizio Fotografico - L'Osservatore Romanoal culmine di questa visita tanto desiderata e per me già indimenticabile, desidero elevare al Signore la mia gratitudine, che unisco al grande inno di lode e di ringraziamento salito da questo altare. Vostra Santità, in questi giorni, mi ha aperto le porte della Sua casa e abbiamo sperimentato «come è bello e com’è dolce che i fratelli vivano insieme» (Sal 133,1). Ci siamo incontrati, ci siamo abbracciati fraternamente, abbiamo pregato insieme, abbiamo condiviso i doni, le speranze e le preoccupazioni della Chiesa di Cristo, di cui avvertiamo all’unisono i battiti del cuore, e che crediamo e sentiamo una. «Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza […]; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti» (Ef 4,4-6): possiamo davvero fare nostre con gioia queste parole dell’apostolo Paolo!

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IL PAPA E I CAMMINI DEL PERDONO

Come sempre anche il viaggio in Armenia è stato commentato e analizzato da più parti. Ci piace riportare questo commento di Francesco Ognibene del quotidiano Avvenire del 28 giugno scorso.

PAPA IN ARMENIA Ormai lo sappiamo bene: c’è tutto un vocabolario personalizzato al quale il Papa ricorre per spiegare in modo persino tangibile quel che ha in mente, non disdegnando affatto i neologismi (ultimo la «santità pudorosa» coniato nel viaggio di ritorno dall’Armenia, per dire delle persone che fanno il bene, ma senza dare nell’occhio). Sono espressioni che gli appartengono come fosse impresso un copyright, accanto ad altre di uso corrente che utilizzate da lui assumono un sapore tutto personale. È il segno che il Papa va ascoltato con attenzione e non piluccato pensando che basti una citazione di terza mano per farsi una vaga idea e poi – persino – esprimere pensosi giudizi.

      L’articolo completo nell’ALLEGATO

45 ANNI DI MOVIMENTO

P.Antonio Piacentini
P.Antonio Piacentini

Festa grande per le nostre Piccole Sorelle di Maria, Rosibel e Veronica, per il 45° anniversario di fondazione del loro Movimento. Fu, infatti, il 2 luglio 1971, il giorno in cui P. Antonio Piacentini, fondatore del Movimento PICCOLI FRATELLI DI MARIA, concludeva il primo corso dei “Giorni di Luce” rendendo concreta l’ispirazione ricevuta dallo Spirito Santo di introdurre nella Chiesa un nuovo stile di vita cristiana caratterizzato, in particolare, per l’amore alla Parola di Dio e la semplicità di vita.

Ricordiamo che le Piccole Sorelle di Maria abitano a Crema, in Via Patrini, 1.

Per saperne di più vedi l’ALLEGATO