E ORA SI PARTE!… O NON ANCORA?

 LIMA
LIMA

Con l’ultimo incontro avvenuto il 1 maggio, si è conclusa l’edizione 2016 di DARE SENSO AL VIAGGIO, il Corso preparatorio per coloro che vogliono fare brevi esperienze in terra di missione. 16 sono stati i partecipanti ed alcuni già scaldano i motori pregustando un viaggio. Le mete prescelte sono Lima (Perù), ospiti di P. MIZZOTTI e Gulu (Uganda) ospiti delle SUORE COMBONIANE che lì operano.
Ma non c’è fretta: o tempo è nosso, il tempo è nostro, dicono in Brasile e ognuno deciderà con calma quando sarà il tempo migliore per partire. L’importante è aver avuto il coraggio di mettersi in gioco, anche solo pensando di poter pensare che nella propria vita ci potesse stare un viaggio che, come avviene nella maggior parte dei casi la vita la cambia davvero.

GULU
GULU

Per questo, come equipe organizzatrice, ci sentiamo in dovere di ringraziare tutti i partecipanti per la costanza e l’impegno dimostrato. Se vorranno partire saremo sempre a disposizione e, se non partiranno, rimarremo sempre a disposizione, perché la missione si fa dovunque, anche e soprattutto qua.

08/05/2016. LA PAROLA DEL PAPA AL REGINA COELI

Oggi, in Italia e in altri Paesi, si celebra l’Ascensione di Gesù al cielo, avvenuta quaranta giorni dopo la Pasqua. Contempliamo il mistero di Gesù che esce dal nostro spazio terreno per entrare nella pienezza della gloria di Dio, portando con sé la nostra umanità. Cioè noi, la nostra umanità entra per la prima volta nel cielo.

 Cari fratelli e sorelle,MAGGIO

Il Vangelo di Luca ci mostra la reazione dei discepoli davanti al Signore che «si staccò da loro e veniva portato su, in cielo» (24,51). Non ci furono in essi dolore e smarrimento, ma «si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia» (v. 52). È il ritorno di chi non teme più la città che aveva rifiutato il Maestro, che aveva visto il tradimento di Giuda e il rinnegamento di Pietro, aveva visto la dispersione dei discepoli e la violenza di un potere che si sentiva minacciato.

Da quel giorno per gli Apostoli e per ogni discepolo di Cristo è stato possibile abitare a Gerusalemme e in tutte le città del mondo, anche in quelle più travagliate dall’ingiustizia e dalla violenza, perché sopra ogni città c’è lo stesso cielo ed ogni abitante può alzare lo sguardo con speranza. Gesù, Dio, è uomo vero, con il suo corpo di uomo è in cielo! E questa è la nostra speranza, è l’ancora nostra, e noi siamo saldi in questa speranza se guardiamo il cielo.

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URUGUAY CHIAMA… E DON FRANCESCO E’ PARTITO!

Don Francesco è proprio partito!Ruini

Alle 18:05 di venerdì 13 maggio un gruppetto di irriducibili amici gli ha dato l’ultimo abbraccio prima di veder scomparire l’amico missionario al di là delle barriere doganali, felicemente superate, dell’aeroporto di Malpensa.
Ma il grande abbraccio la Chiesa di Crema l’aveva dato martedì sera nella chiesa parrocchiale di S. Bernardino, quando un folto gruppo di amici e conoscenti si era riunito per un Momento di Preghiera. Una cerimonia sobria, ma pervasa da una palpabile commozione durante la quale sono stati raccolti e consegnati alla Caritas 980 euro, che, per esplicita richiesta di don Francesco, saranno destinati al popolo martire della Siria.

In molti hanno gremito la chiesa parrocchiale di S. Bernardino e per di più provenienti da ogni angolo della diocesi. Hanno voluto dare così, attraverso la preghiera e l’adorazione eucaristica, proprio come piace a don Francesco, il loro saluto affettuoso e carico di nostalgia, al missionario in partenza per l’Uruguay. Era in buona compagnia don Francesco: don Vito Groppelli, 44 anni di Brasile, ha guidato la celebrazione e Madre Maria Nichetti oltre 40 anni di Cina e originaria proprio di S. Bernardino, ha lasciato una breve, ma intensa testimonianza.                                                    

   L’articolo continua nell’ ALLEGATO                        Le testimonianze della Comunità di Scannabue nell’ ALLEGATO 

VIVA GLI SPOSI

Tra la partenza e il traguardo in mezzo c’è tutto il resto. 3096-viaggi-di-nozze.s
E tutto il resto è giorno dopo giorno.
E giorno dopo giorno è silenziosamente: costruire”

Con queste parole tratte da una canzone del cantautore Niccolò Fabi, Anna TOSETTI, volontaria IPSIA e CARITAS, ma da sempre e per sempre SCOUT, ha annunciato le sue nozze con Daniele GARBETTA di Padova. La cerimonia si è svolta ieri, sabato 14 maggio, a Chieve, nella chiesa di S. Giorgio Martire. Il Centro Missionario che ha avuto modo di apprezzare in tante occasioni la disponibilità, la generosità verso tutti di Anna, si unisce a tutti coloro che in questi giorni hanno augurato ogni felicità alla coppia.

01/05/2016. LA PAROLA DEL PAPA AL REGINA COELI

 

Il Vangelo di oggi ci riporta al Cenacolo. Durante l’Ultima Cena, prima di affrontare la passione e la morte sulla croce, Gesù promette agli Apostoli il dono dello Spirito Santo, che avrà il compito di insegnare e di ricordare le sue parole alla comunità dei discepoli

                                                                Cari fratelli e sorelle,

Francesco_angelus_3_maggio_2014-740x493Lo dice Gesù stesso: «Il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto» (Gv 14,26). Insegnare e ricordare. E questo è quello che fa lo Spirito Santo nei nostri cuori.

Nel momento in cui sta per fare ritorno al Padre, Gesù preannuncia la venuta dello Spirito che anzitutto insegnerà ai discepoli a comprendere sempre più pienamente il Vangelo, ad accoglierlo nella loro esistenza e a renderlo vivo e operante con la testimonianza. Mentre sta per affidare agli Apostoli – che vuol dire appunto “inviati” – la missione di portare l’annuncio del Vangelo in tutto il mondo, Gesù promette che non rimarranno soli: sarà con loro lo Spirito Santo, il Paraclito, che si porrà accanto ad essi, anzi, sarà in essi, per difenderli e sostenerli. Gesù ritorna al Padre ma continua ad accompagnare e ammaestrare i suoi discepoli mediante il dono dello Spirito Santo.

Il secondo aspetto della missione dello Spirito Santo consiste nell’aiutare gli Apostoli a ricordare le parole di Gesù. Lo Spirito ha il compito di risvegliare la memoria, ricordare le parole di Gesù. Il divino Maestro ha già comunicato tutto quello che intendeva affidare agli Apostoli: con Lui, Verbo incarnato, la rivelazione è completa. Lo Spirito farà ricordare gli insegnamenti di Gesù nelle diverse circostanze concrete della vita, per poterli mettere in pratica. È proprio ciò che avviene ancora oggi nella Chiesa, guidata dalla luce e dalla forza dello Spirito Santo, perché possa portare a tutti il dono della salvezza, cioè l’amore e la misericordia di Dio. Per esempio, quando voi leggete tutti i giorni – come vi ho consigliato – un brano, un passo del Vangelo, chiedere allo Spirito Santo: “Che io capisca e che io ricordi queste parole di Gesù”. E poi leggere il passo, tutti i giorni… Ma prima quella preghiera allo Spirito, che è nel nostro cuore: “Che io ricordi e che io capisca”.

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UN PENSIERO SPECIALE PER…

Anche questa settimana un lutto ci ha colpito è tornata alla casa del Padre Teresa Re in Fusar Imperatore. Da tutti conosciuta come Teresina, è stata una delle maestre storiche della Scuola Elementare di Crema Nuova, al punto che quasi tutti, nel quartiere, la ricorda- no come propria insegnante. Tuttavia il suo nome rimarrà per sempre legato all’esperienza missionaria, alla quale ha dedicato sempre più tempo, in particolare dopo aver raggiunto l’età della pensione. La sua attività in parrocchia la portò rapidamente ad occupare un posto di rilievo nella Commissione Missionaria Diocesana e per molti anni rappresentò la nostra diocesi a livello regionale. Per tutti noi “giovani” è sempre stata un modello e una maestra per quello che ci insegnava e per come ce li insegnava. Sempre attenta a quello che succedeva intorno, in uno degli ultimi incontri, mi diede, rigorosamente copiata a mano dal settimanale Famiglia cristiana, questa semplice, ma interessante riflessione sulla presenza di stranieri in Italia.

                   Il tuo Cristo è ebreo                    il tuo orologio è svizzero
                   la tua democrazia è greca           la tua pizza è italiana
                   la tua scrittura è latina               le tue vacanze sono nei paesi dell’estero
                   i tuoi numeri sono arabi             i tuoi avi sono emigranti
                   la tua auto è giapponese            il tuo petrolio è africano
                   il tuo caffè è brasiliano               la tua moda è parigina.
         Cittadino del mondo non rimproverare il tuo vicino di essere straniero!

 I funerali si sono svolti sabato 7 maggio. Ricordiamola anche con una preghiera.

RIFUGIATA SIRIANA CORRERÀ CON LA TORCIA OLIMPICA A BRASILIA

staffettaHanan Dacka, rifugiata siriana di 12 anni che vive in Brasile dallo scorso anno, correrà oggi a Brasilia portando la torcia olimpica. A seguito di un’accordo con l’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, il Comitato Organizzatore dei Giochi olimpici di Rio 2016 ha selezionato Hanan per partecipare alla prima giornata della staffetta della torcia sul territorio brasiliano. Porterà la torcia lungo la Esplanada dos Ministérios poco dopo che la Fiamma olimpica lascerà il Palazzo Presidenziale. In un momento in cui il numero di persone costrette a lasciare la propria casa a causa di conflitti e persecuzioni è il più alto dalla seconda guerra mondiale, il fatto che Hanan porterà la torcia Olimpica attraverso Brasilia – spiega una nota dell’agenzia Onu – rappresenta un gesto di solidarietà verso i rifugiati in tutto il mondo.  Il tratto brasiliano della staffetta della torcia, cominciato il 3 maggio, durerà per quasi 90 giorni, concludendosi con la cerimonia inaugurale prevista per il 5 agosto nello Stadio di Maracana, dove sarà accessa la pira olimpica.

Hanan, che è arrivata in Brasile nel febbraio del 2015, vive con la sua famiglia a San Paolo. Prima viveva nella città di Idlib, nel nord-est della Siria. Quando è scoppiata la guerra, sono fuggiti dal paese e hanno cercato protezione in Giordania, dove hanno vissuto per due anni e mezzo nel campo per rifugiati di Za’atari. La famiglia ha deciso di lasciare la Giordania ed è arrivata in Brasile nell’ambito del programma di visti umanitari speciali che consente ai sopravvissuti ai conflitti di viaggiare verso il più grande paese dell’America Latina e presen- tare lì richiesta di asilo. Ad oggi, circa 8.700 sono i visti speciali rilasciati dalle autorità brasiliane, e di questi oltre 2.000 vengono dalla Siria.                Migrantes on line – 03.05.16

23/04/2016. LA PAROLA DEL PAPA AL GIUBILEO DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE

«Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35).

 Cari ragazzi e ragazze,

che grande responsabilità ci affida oggi il Signore! Ci dice che la gente riconoscerà i discepoli di Gesù da come si amano tra di loro. L’amore, in altre parole, è la carta d’identità del cristiano, è l’unico “documento” valido per essere riconosciuti discepoli di Gesù. L’unico documento valido. Se questo documento scade e non si paprinnova continuamente, non siamo più testimoni del Maestro. Allora vi chiedo: volete accogliere l’invito di Gesù a essere suoi discepoli? Volete essere suoi amici fedeli? Il vero amico di Gesù si distingue essenzialmente per l’amore concreto; non l’amore “nelle nuvole”, no, l’amore concreto che risplende nella sua vita. L’amore è sempre concreto. Chi non è concreto e parla dell’amore fa una telenovela, un teleromanzo. Volete vivere questo amore che Lui ci dona? Volete o non volete? Cerchiamo allora di metterci alla sua scuola, che è una scuola di vita per imparare ad amare.

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URUGUAY CHIAMA… DON FRANCESCO RISPONDE E PARTE!

È ormai ufficiale: don Francesco Ruini partirà venerdì 13 maggio alla volta dell’Uruguay. È un sogno che si avvera. È un impegno che si mantiene. È un progetto che si sviluppa.

Don Francesco
Don Francesco

Poco più di tre anni fa don Federico Bragonzi lasciava l’Ufficio Missionario di Crema e con l’entusiasmo di un giovincello prendeva il volo verso l’Uruguay per ridare fiato ed energia ad una esperienza missionaria nella quale la nostra diocesi aveva investito molto prima in Venezuela e poi in Guatemala. Se don Federico ha avuto il delicato compito, lui che era rientrato dal Guatemala, di cucire insieme il vecchio al nuovo e di dare continuità al progetto missionario diocesano, spetta ora a don Francesco sviluppare il progetto, facendo in modo che la diocesi si senta di anno in anno sempre più coinvolta e corresponsabile. Non è per caso infatti che il vescovo uruguayano di S. José de Mayo, mons. Arturo Fajardo, accompagni don Federico, quando a luglio rientrerà in Italia per un periodo di ferie meritate. Sarà un segnale in più dell’importanza che le due Chiese, Crema e S. José, si incontrino a tutti i livelli e si scambino i propri doni.

Per far sentire che la Chiesa di Crema è davvero vicina a don Francesco, abbiamo pensato ad un momento di preghiera insieme, sull’esempio di quello che facevano i primi cristiani, così come ci viene raccontato negli Atti degli Apostoli.

Per questo ci ritroveremo martedì 10 maggio nella parrocchia di S. Bernardino, alle ore 21:15, in un momento di preghiera e di riflessione per salutare don Francesco che ci rappresenta e ci precede in Uruguay.