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«Ci sono migliaia di Pietre di inciampo in tutta Europa,
invitano a fermarsi, a dire una preghiera, a dire quel nome.
Come le mie pietre sacre,
quelle posate per mio padre e i miei nonni:
sono la tomba che non c’è stata permessa.
Ma penso anche alle pietre dedicate ai bambini.
Ce n’è una anche per un neonato deportato
il giorno dopo esser nato.
Davanti al bambino innocente,
tutto il mondo si deve inchinare.
E dire: mai più!»

Liliana SEGRE – Conferenza stampa di presentazione della Giornata della Memoria a Milano – 23.01.23

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,
al termine dell’Assemblea pastorale che giovedì sera, 26 gennaio 2023 ha visto riunite al Centro S. Luigi un’ampia rappresentanza di tutte le Parrocchie e le Unità Pastorali presenti nella città di Crema, è stato votato all’unanimità un documento che non si limita ad auspicare, ma chiede con forza ai credenti un maggior impegno per la pace, in particolare nella guerra russo-ucraina. Eccolo di seguito.

“Convocati per costruire una Chiesa più vera e capace di dire il sogno di Dio anche domani, non possiamo non vedere oggi una crisi militare in Europa sempre più portatrice di morte e distruzione.
Questa Assemblea della Chiesa cittadina di Crema raccoglie l’ansia e la paura delle persone comuni, invoca la misericordia dello stesso Dio, comune a tutti i cristiani dell’Europa, affinché illumini le scelte dei decisori e apra a tutti gli occhi sulle conseguenze ancora più terribili che potrebbero derivare.
La chiesa cattolica di Crema, parte di quella universale, non può pregare per una parte contro l’altra, non benedice i missili, ma grida la necessità di una tregua immediata, motivata dal fatto che realisticamente nessuna delle parti in lotta potrà vincere, ma tutte certamente solamente perdere.
Madre della Pace prega per noi.”                Continua nell’ ALLEGATO

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LASCIARE “LE COMODITÀ” DELLA VITA PER VIVERE PIENAMENTE IN GESÙ (Angelus, 22-01-2023)

SS. Francesco - Piazza San Pietro - Angelus - 21-08-2021Oggi il Vangelo della Liturgia (Mt 4,12-23) narra la chiamata dei primi discepoli che, sul lago di Galilea, lasciano tutto per seguire Gesù. Alcuni di loro Lo avevano già incontrato, grazie a Giovanni il Battista, e Dio aveva posto in loro il seme della fede (cfr Gv 1,35-39). Ed ecco che adesso Gesù torna a cercarli là dove vivono e lavorano. Il Signore sempre ci cerca; il Signore sempre ci avvicina, sempre. E stavolta rivolge loro una chiamata diretta: «Seguitemi!» (Mt 4,19). E loro «subito lasciarono le reti e lo seguirono» (v. 20). Fermiamoci su questa scena: è il momento dell’incontro decisivo con Gesù, quello che ricorderanno per tutta la vita e che entra nel Vangelo. Da allora seguono Gesù e, per seguirlo, lasciano.

Lasciare per seguire. Con Gesù è sempre così. Si può cominciare in qualche modo ad avvertire il suo fascino, magari grazie ad altri. Poi la conoscenza può diventare più personale e accendere una luce nel cuore.        Continua nell’ ALLEGATO

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“TU NON UCCIDERE”: LA STRADA DI DON PRIMO È RICERCA DI PACE, OLTRE LA CULTURA DEL NEMICO (M.C. Gamba)

2a. Tu non uccidereFranco Vaccari di “Rondine Citta della della pace” ospite del convegno ospitato in Comune a Cremona nell’anniversario della nascita di Mazzolari.

Ancora una volta le parole di don Primo Mazzolari hanno dimostrato la loro estrema attualità. L’occasione è stata il Convegno di sabato 14 pomeriggio presso il Salone dei Quadri del Comune di Cremona organizzato in occasione dei 133 anni dalla nascita del “Parroco d’Italia” come è stato definito don Primo.
L’evento, promosso dalla Fondazione don Primo Mazzolari, in collaborazione con il Comune di Cremona e il Liceo Vida, e con il patrocinio della Diocesi di Cremona, ha ruotato intorno al tema “Tu non uccidere!”, celebre opera di Mazzolari, secondo la declinazione proposta dal sottotitolo: “Fare pace, vocazione del cristiano”.
Centrale l’intervento di Franco Vaccari, fondatore e presidente di “Rondine Cittadella della Pace” di Arezzo che ha invitato ciascuno a «rimuovere l’inganno della costruzione di un nemico», un’idea falsa a cui contrapporre la volontà di farsi «costruttori di pace».        Continua nell’ ALLEGATO

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RUSSIA «SONO SOLDATO, MA SONO ANCHE UN ESSERE UMANO: PER QUESTO HO SCELTO DI NON COMBATTERE PIÙ» (R.Michelucci)

3a. Sono soldato, ma...«Sono un militare delle forze armate della Federazione russa. Ma vorrei attirare l’attenzione sul fatto che sono anche un essere umano e un cittadino»: così inizia la lettera che il luogotenente Dmitrij Vasilets, 27 anni, ha inviato ai suoi superiori per motivare il proprio rifiuto di tornare a combattere in Ucraina.

Vasilets è il primo ufficiale russo incriminato in base alla nuova formulazione dell’articolo 332 del codice penale che prevede pene detentive fino a tre anni per chi si oppone all’ordine di un superiore in caso di conflitto armato o si rifiuta di partecipare alle ostilità.
Come molti suoi commilitoni, anche Dmitrij Vasilets era stato inviato in Ucraina nel febbraio scorso, poco prima dell’inizio dell’invasione, credendo di dover prendere parte soltanto a una serie di esercitazioni. Nei primi mesi di guerra ha visto morire due dei suoi amici più cari e si è convinto di non voler più prestare servizio nei territori ucraini occupati. Tornato in Russia alla fine dell’estate ha chiesto quindi di non essere più inviato nelle zone di combattimento, un gesto che in quel periodo era ancora censurabile soltanto con un congedo «disonorevole ».        Continua nell’ ALLEGATO

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COS’È OGGI LA MAFIA (M. Calabresi)

4a. Denaro_okC’è una frase famosa dello scrittore americano Edgar Allan Poe che oggi è incredibilmente attuale e vera: “Il posto migliore per nascondere qualsiasi cosa è in piena vista”.

Stiamo scoprendo che Matteo Messina Denaro viveva in mezzo alla gente, andava al bar, scattava selfie, faceva regali, si metteva in coda per fare il tampone. Per riuscire in questo lavoro di mimetizzazione aveva scelto di vivere in una casa anonima, di andare all’ospedale da solo e di non ostentare nessuno dei simboli del potere.
La sua latitanza trentennale ha goduto di complicità, collusioni e favori (un mese fa è stato condannato definitivamente un senatore di Forza Italia che era il suo referente politico e che fece anche il sottosegretario al ministero dell’Interno… il suo nome è Antonio D’Alì), ma questa storia contiene una lezione fondamentale, al di là di qualunque dietrologia.        Continua nell’ ALLEGATO

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NON LASCIARE NESSUNO INDIETRO Francesco)

5a. Malati HansenMessaggio di papa Francesco ai partecipanti al II simposio sulla malattia di Hansen, a 70 anni dall’inizio dell’azione di Raul Follereau.

A tutti voi un cordiale saluto in occasione del secondo Simposio sulla malattia di Hansen. Vi ringrazio per il vostro impegno a favore delle persone affette da questa patologia, spesso dimenticate e scartate dalla società. Siete come il Buon Samaritano che si china per curare i più deboli e restituire loro i diritti negati e la dignità.
L’odierno simposio viene celebrato a pochi giorni dalla 70ª Giornata Mondiale dei malati di lebbra, iniziata da Raul Follereau nel 1953 per sensibilizzare l’opinione pubblica su una malattia che molti credono estinta. Ciò che deve preoccuparci, oggi più di allora, è che non solo la malattia può essere dimenticata, ma anche le persone.        Continua nell’ ALLEGATO

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LIBERATE LA PACE (La Redazione)

I NOMI DEGLI OSTAGGI PRIGIONIERI NEL SAHEL E PER I QUALI PADRE GIGI CI INVITA A PREGARE GIORNALMENTE

Ecco l’elenco aggiornato delle persone rapite nel Sahel e tuttora ostaggio nelle mani dei loro rapitori.

  1. Iulian Ghergut – rumeno – prigioniero da 7 anni e mezzo
  2. Arthur Kennet Elliott – medico australiano – prig diioniero da 6 anni e 10 mesi
  3. Jeffrey Woodke – Stati Uniti d’America – prigioniero da 6 anni
  4. Christopher Botma – Sudafricano – prigioniero da 4 anni
  5. Joel Yougbaré – sacerdote burkinabé – prigioniero da 3 anni e mezzo
  6. Olivier Dubois – giornalista francese – prigioniero da 1 anno e mezzo
  7. Giovanni
  8. Rocco e
  9. Donatella Langone, della Basilicata e rapiti in Mali il 19 maggio 2022 insieme a un amico del Togo.
  10. Hans Joachim LOHRE – tedesco – rapito in Mali il 20.11.2022        Continua nell’ ALLEGATO

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0001a. Greta

Voi siete la dimostrazione che i cambiamenti non arriveranno da coloro
che stanno al potere,
dai governi o dalle imprese,
dai cosiddetti leader.
No, i leader sono qui.
Sono le persone che siedono nelle case sugli alberi
e che già da anni difendono Lützerath.
Greta THUNBERG ai manifestanti che protestano contro l’allargamento della miniera di carbone – 15.01.23

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

è proprio vero che la Storia è fatta di corsi e ricorsi e che sono proprio questi ritorni, a volte sistematici, a volte occasionali, a farci capire la gravità di una situazione, a tastarne il polso. È il caso appunto della DEMOCRAZIA, che in questi anni sta subendo diversi attacchi. Vediamoli insieme.
6 gennaio 2021, Washington: attacco a Capitol Hill,
9 ottobre 2021, Roma: assalto alla sede della CGIL (ma il vero obiettivo erano Palazzo Chigi e Palazzo Madama):
8 gennaio 2023, Brasilia: assalto ai Palazzi dei Tre poteri.
Sono sicuramente i fatti più eclatanti che nell’arco degli ultimi due anni hanno scosso non solo l’opinione pubblica mondiale, ma le fondamenta stesse del nostro vivere civile che, tradotto in altre parole, significa la vita comune che condividiamo con altre persone.       Continua nell’ ALLEGATO

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