FESTA D’ALTRI TEMPI AL VILLAGGIO DELLA SPERANZA (la Redazione)

Festa grande al VILLAGGIO DELLA SPERANZA in Tanzania! E non solo perché Antonio Riboli, Sergio Albergoni e Claudio Tommasoni sono tornati, come fanno ormai da quindici anni, a dare una mano in falegnameria, ma perché sono arrivati finalmente “altri ospiti”. Come infatti ha spiegato padre Vincenzo Boselli nell’incontro del novembre scorso, il Villaggio, oltre a ad ospitare 160 orfani sieropositivi, offre una serie di altri servizi sia medici che educativi alla gente che abita nei dintorni.        Continua nell’ ALLEGATO

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NOTIZIE FLASH DAL MONDO

a cura del Gruppo di Animazione missionaria di Scannabue

 BURUNDI: ASSISTENZA AL RITORNO VOLONTARIO DEI RIFUGIATI

Troppo spesso i conflitti durano per molti anni, ma è incoraggiante vedere i rifugiati burundesi scegliere di tornare dopo tanti anni di esilio.
Filippo Grandi, Alto Commissario ONU per i rifugiati, al vertice dell’UNHCR,  ha ribadito la necessità di lavorare tutti per garantire che il loro rimpatrio sia sostenibile.
Grandi ha visitato la zona di Rugombo dove ha incontrato alcuni burundesi ritornati di recente e constatato personalmente il sostegno che l’UNHCR e i suoi partner hanno fornito ai rimpatriati per ricostruire le loro vite.
Si è ritenuto inoltre soddisfatto anche degli sforzi compiuti dal governo del Burundi che sta anche generosamente ospitando 80.000 rifugiati congolesi.        Continua nell’ ALLEGATO

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LIBERATE LA PACE (La Redazione)

I NOMI DEGLI OSTAGGI PRIGIONIERI NEL SAHEL E PER I QUALI PADRE GIGI CI INVITA A PREGARE GIORNALMENTE

Ecco l’elenco aggiornato delle persone rapite nel Sahel e tuttora ostaggio nelle mani dei loro rapitori. Iulian Ghergut – rumeno – prigioniero da 7 anni e mezzo

  1. Arthur Kennet Elliott – medico australiano – prig diioniero da 6 anni e 10 mesi
  2. Jeffrey Woodke – Stati Uniti d’America – prigioniero da 6 anni
  3. Christopher Botma – Sudafricano – prigioniero da 4 anni
  4. Joel Yougbaré – sacerdote burkinabé – prigioniero da 3 anni e mezzo
  5. Olivier Dubois – giornalista francese – prigioniero da 1 anno e mezzo
  6. Giovanni
  7. Rocco e
  8. Donatella Langone, della Basilicata e rapiti in Mali il 19 maggio 2022 insieme a un amico del Togo.
  9. Hans Joachim LOHRE – tedesco – rapito in Mali il 20.11.2022        Continua nell’ ALLEGATO

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0001a. Quaresima-2023

Ascesi quaresimale, itinerario sinodale

Nel “ritiro” sul monte Tabor, Gesù porta con sé tre discepoli.
Vuole che quella esperienza di grazia non sia solitaria, ma condivisa,
come lo è, del resto, tutta la nostra vita di fede.
Gesù lo si segue insieme.
Analogamente all’ascesa di Gesù e dei discepoli al Monte Tabor,
possiamo dire che il nostro cammino quaresimale è “sinodale”,
perché lo compiamo insieme sulla stessa via, discepoli dell’unico Maestro.

Ai tre discepoli è data la grazia di vedere Gesù nella sua gloria,
splendente di luce soprannaturale.
Anche il processo sinodale appare spesso arduo
e a volte ci potremmo scoraggiare.
Ma quello che ci attende al termine qualcosa di meraviglioso e sorprendente,
che ci aiuterà a comprendere meglio la volontà di Dio
e la nostra missione al servizio del suo Regno.

L’esperienza dei discepoli sul Monte Tabor si arricchisce ulteriormente quando, accanto a Gesù trasfigurato, appaiono Mosè ed Elia,
che impersonano rispettivamente la Legge e i Profeti. La novità del Cristo è compimento dell’antica Alleanza e delle promesse.
Analogamente, il percorso sinodale è radicato nella tradizione della Chiesa e al tempo stesso aperto verso la novità.

Vorrei proporre due “sentieri” per salire insieme a Gesù e giungere alla meta.

La voce dalla nube dice: «Ascoltatelo».
Dunque la prima indicazione è molto chiara: ascoltare Gesù.
E come ci parla?
Anzitutto nella Parola di Dio, che la Chiesa ci offre nella Liturgia.
Oltre che nelle Scritture, il Signore ci parla nei fratelli,
soprattutto nei volti e nelle storie di coloro che hanno bisogno di aiuto.
L’ascolto di Cristo passa anche attraverso l’ascolto dei fratelli e delle sorelle nella Chiesa,
sempre indispensabile nel metodo e nello stile di una Chiesa sinodale.

«I discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore.
Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: “Alzatevi e non temete”».
Ecco la seconda indicazione:
non rifugiarsi in una religiosità fatta di eventi straordinari,
di esperienze suggestive,
per paura di affrontare la realtà con le sue fatiche quotidiane, le sue durezze e le sue contraddizioni.

Il “ritiro” non è fine a sé stesso, ma ci prepara a vivere
con fede, speranza e amore
la passione e la croce, per giungere alla risurrezione.
Scendiamo nella pianura, e la grazia sperimentata ci sostenga
nell’essere artigiani di sinodalità nella vita ordinaria delle nostre comunità.

PAPA FRANCESCO – MESSAGGIO QUARESIMA 2023

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Carissime, Carissimi,

                               in questa lettera d’inizio avrei voluto parlarvi dell’Uruguay e delle belle sensazioni che abbiamo raccolto e che ci piacerebbe condividere. Tuttavia il tragico naufragio di migranti che è avvenuto sulle coste calabresi, nei pressi di Crotone, mi impone di dare la precedenza a questa terribile sciagura. E lo facciamo dando voce a Suor Loredana Pisani, direttrice dell’ufficio Migrantes Crotone-Santa Severina.
«Non ci sono parole sufficienti a descrivere l’orrore e la paura che si sperimenta tentando di leggere negli occhi dei sopravvissuti il dramma accaduto. Sì, accaduto, ancora una volta, tra l’indifferenza di molti, quell’indifferenza non tanto diversa dalle storiche indifferenze che hanno generato i più grandi orrori di disumanità. Mentre sulle spiagge di Steccato di Cutro si procede a raccogliere ciò che resta di un uomo, di una donna, di un bambino senza vita, all’ospedale sono stati accolti i superstiti, quelli che nel disastro hanno riportato ferite, anche gravi.       Continua nell’ ALLEGATO

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GESÙ NON È UN BRAVO RAGIONIERE (Angelus, 19-02-2023)

1a. AngelusLe parole che Gesù ci rivolge nel Vangelo di questa domenica sono esigenti e sembrano paradossali: Egli ci invita a porgere l’altra guancia e ad amare perfino i nemici (cfr Mt 5,38-48). È normale per noi amare quelli che ci amano ed essere amici di chi ci è amico; eppure, Gesù ci provoca dicendo: se agite in questo modo, «che cosa fate di straordinario?» (v. 47). Che cosa fate di straordinario? Ecco il punto su cui vorrei attirare oggi la vostra attenzione, su questo cosa fate di straordinario.
“Straordinario” è ciò che va oltre i limiti del consueto, che supera le prassi abituali e i calcoli normali dettati dalla prudenza.      Continua nell’ ALLEGATO

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AD UN ANNO DALLA GUERRA IN UCRAINA (G. Carlo Perego)

2a Ad una anno dalla guerraÈ trascorso un anno dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Di seguito la riflessione della Fondazione Migrantes, attraverso le parole del suo presidente mons. Giancarlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio,

Il 24 febbraio 2022, la guerra tra Ucraina e Russia iniziata nel 2014 nel disinteresse di tutti, subiva un’accelerazione con l’invasione del Donbass da parte delle truppe russe. Da quella data la guerra è diventata mondiale, ha coinvolto tutti sul piano economico, sociale, politico e militare. Sul piano economico la guerra ha innescato una crisi a partire dal costo del gas, ma anche dal blocco del grano. Sul piano sociale è iniziato un esodo di 7 milioni di persone, di cui 3 milioni e mezzo hanno preso la strada dell’Europa, 170 mila hanno raggiunto l’Italia, generando un nuovo mondo di richiedenti asilo e protezione internazionale.       Continua nell’ ALLEGATO

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