BASTA SANGUE! BASTA CON LA REPRESSIONE! (P. Giuseppe Mizzotti)

Proteste in Cuzco
Proteste in Cuzco

Testimonianza dal PERÙ

7 dicembre 2022: il Presidente in carica, Pedro Castillo, tenta un colpo di stato, chiudendo il Congresso. Il suo tentativo fallisce in meno di un’ora. Il Congresso, trionfalmente, celebra la vittoria ed elegge la nuova Presidentessa, Dina Boluarte, fino ad allora prima Vicepresidente del Perú.

E si formano immediatamente i due blocchi: Potere esecutivo, potere legislativo, potere giudiziario, gruppi economici di potere occulto, mezzi di comunicazione sociale, forze militari e poliziesche da una parte, e dall’altra la gente dimenticata della Selva, delle Ande e dell’immenso cinturone periferico di Lima…
Un blocco minoritario ma poderoso il primo, un blocco maggioritario il secondo ma senza potere, non articolato, diviso, ed anche infiltrato da elementi sediziosi e vandalici che fomentano violenza in molti casi..       Continua nell’ ALLEGATO

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EMERGENZA TERREMOTO IN TURCHIA E SIRIA (Caritas.it)

4a. Emergenza terremotoCaritas Italiana, impegnata da anni nei due Paesi, è in costante contatto con le Caritas di Turchia e Siria e con la rete Caritas internazionale per offrire aiuto e sostegno. Due operatori di Caritas Italiana sono giunti ad Istanbul per affiancare la Caritas in Turchia nella gestione dell’emergenza, considerata la complessità e la dimensione della crisi. Indetta il 26 marzo una colletta nazionale.

Come sappiamo una forte scossa di terremoto di magnitudo 7,9 ha colpito alle 4:17 del 6 febbraio scorso la zona al confine tra la Turchia e la Siria, con epicentro nel distretto Pazarcık di Kahramanmaraş. Dopo il terremoto si sono verificate molteplici scosse di assestamento, tra cui una molto forte, di magnitudo 7,7 ed una ulteriore di magnitudo 6,4 il 21 febbraio. Oltre 46mila i morti accertati. Drammatica la condizione dei sopravvissuti, che hanno ancora bisogno di tutto, alle prese con le difficoltà del reperimento di cibo e acqua, e per le condizioni climatiche non facili in molte zone montane.      Continua nell’ ALLEGATO

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QUARESIMA 2023 (La Redazione)

Avvento 2022

Molteplici sono le proposte che, come Diocesi, vi offriamo per camminare insieme verso la Pasqua per essere testimoni fino ai confini della terra dell’amore di Dio.        Continua nell’ ALLEGATO

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NOTIZIE FLASH DAL MONDO

a cura del Gruppo di Animazione missionaria di Scannabue

BANGLADESH, LA CASA DELLA TENEREZZA

 “Snehanir” (Luogo della tenerezza) è un Centro di riabilitazione per disabili fisici e psichici avviato trent’anni fa da sr. Gertrude Costa della congregazione Regina della Pace nel Nord del Bangladesh.
Il primo piccolo accolto da sr. Gertrude fu Robi, poliomielitico che lo prese con sé nella sua piccola casa. In pochi mesi, con l’arrivo di nuovi ospiti, fu necessario trovare una nuova collocazione: nasce così “Snehanir”.
Chi lavora al Centro è convinto che attraverso il servizio ai disabili si renda servizio a Dio.
Gli obiettivi concreti del progetto sono la riabilitazione, la conquista della maggiore autonomia possibile e l’inclusione dei bambini disabili nella comunità parrocchiale e sociale.          Continua nell’ ALLEGATO

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Ma questo Paese e questo Continente meritano di essere rispettati e ascoltati, meritano spazio e attenzione:
giù le mani dalla Repubblica Democratica del Congo,
giù le mani dall’Africa!
soffocare l’Africa: non è una miniera da sfruttare o un suolo da saccheggiare. L’Africa sia protagonista del suo destino!

NO alla violenza,
sempre e comunque, senza “se” e senza “ma”.
Amare la propria gente non significa nutrire odio nei riguardi degli altri.
NO alla rassegnazione.
La pace chiede di combattere lo scoraggiamento,
lo sconforto e la sfiducia che portano a credere che sia meglio diffidare di tutti, vivere separati e distanti piuttosto che
tendersi la mano e camminare insieme.
SÌ alla riconciliazione.
Amici, è meraviglioso quanto state per fare.
Volete impegnarvi a perdonarvi a vicenda e a ripudiare le guerre e i conflitti
per risolvere le distanze e le differenze.
SÌ alla speranza.
Se può rappresentare la riconciliazione come un albero,
come una palma che dà frutto,
la speranza è l’acqua che la rende florida.
 
Vorrei suggerirvi alcuni “ingredienti per il futuro”:
cinque, che potete associare proprio alle dita di una mano.
Al pollice, il dito più vicino al cuore,
corrisponde la preghiera, che fa pulsare la vita.
Ora guardiamo al secondo dito, l’indice.
Con esso indichiamo qualcosa agli altri.
Gli altri, la comunità, ecco il secondo ingrediente.
Arriviamo al dito centrale, che si eleva al di sopra degli altri
quasi a ricordarci qualcosa di imprescindibile. È l’onestà!
Senza onestà siamo pagani, idolatri che adorano il proprio io anziché Dio,
che si servono degli altri anziché servire gli altri.
Siamo al quarto dito, l’anulare.
Ma l’anulare è anche il dito più debole, quello che fa più fatica ad alzarsi.
Ci ricorda che i grandi traguardi della vita,
l’amore anzitutto, passano attraverso fragilità, fatiche e difficoltà.
Ma, nelle nostre fragilità qual è la forza che ci fa andare avanti?
Il perdono. Perché perdonare vuol dire saper ricominciare.
Siamo all’ultimo dito, il più piccolo.
È proprio la piccolezza, il farsi piccoli che attira Dio.
C’è una parola chiave in questo senso: servizio.
Chi serve si fa piccolo.

Fratelli e sorelle, è l’ora della pace!
Distinte Autorità, siete voi queste sorgenti,
le sorgenti che irrigano la convivenza comune,
i padri e le madri di questo Paese fanciullo.
Voi siete chiamati a rigenerare la vita sociale,
come fonti limpide di prosperità e di pace,
perché di questo hanno bisogno i figli del Sud Sudan:
hanno bisogno di padri, non di padroni;
di passi stabili di sviluppo, non di continue cadute.

Dai discorsi di papa FRANCESCO nel suo viaggio
in Congo e Sud Sudan

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,
questa volta la lettera è un semplice saluto e una preghiera.
Un saluto perché la nostra COMUNICAZIONE si prende una pausa di due settimane, per accompagnare il Vescovo Daniele e don Maurizio Vailati in Uruguay. È un’occasione importante per rinforzare i legami con la nostra Chiesa sorella di San José de Mayo e per essere vicini a don Maurizio in un momento importante sia per la sua vita come per quella della nostra Chiesa Cremasca. In realtà don Maurizio non ha certo bisogno di essere accompagnato: possiede una solida preparazione teologica, ha accumulato una considerevole competenza pastorale, senza contare le molte esperienze che negli anni lo hanno arricchito… No, siamo noi che vogliamo e dobbiamo accompagnarlo per essere presenti nel momento in cui si metterà al servizio della Diocesi di San Josè nella parrocchia del Delta del Tigre e testimoniare, insieme a lui e per mezzo di lui, che noi, Diocesi di Crema, ci assumiamo l’impegno di camminare insieme a loro, ai nostri fratelli dell’Uruguay.
La seconda cosa che vi chiedo è una preghiera, nel senso letterale della parola. Abbiamo bisogno di essere accompagnati dalla preghiera di tanti fratelli e sorelle, affinché nessuno si perda d’animo di fronte a un compito così impegnativo. “La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il Padrone della messe…”. Siamo tutti operai nella messe del Signore. L’importante è che ne prendiamo consapevolezza ed operiamo di conseguenza.

Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes 

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