“TU NON UCCIDERE”: LA STRADA DI DON PRIMO È RICERCA DI PACE, OLTRE LA CULTURA DEL NEMICO (M.C. Gamba)

2a. Tu non uccidereFranco Vaccari di “Rondine Citta della della pace” ospite del convegno ospitato in Comune a Cremona nell’anniversario della nascita di Mazzolari.

Ancora una volta le parole di don Primo Mazzolari hanno dimostrato la loro estrema attualità. L’occasione è stata il Convegno di sabato 14 pomeriggio presso il Salone dei Quadri del Comune di Cremona organizzato in occasione dei 133 anni dalla nascita del “Parroco d’Italia” come è stato definito don Primo.
L’evento, promosso dalla Fondazione don Primo Mazzolari, in collaborazione con il Comune di Cremona e il Liceo Vida, e con il patrocinio della Diocesi di Cremona, ha ruotato intorno al tema “Tu non uccidere!”, celebre opera di Mazzolari, secondo la declinazione proposta dal sottotitolo: “Fare pace, vocazione del cristiano”.
Centrale l’intervento di Franco Vaccari, fondatore e presidente di “Rondine Cittadella della Pace” di Arezzo che ha invitato ciascuno a «rimuovere l’inganno della costruzione di un nemico», un’idea falsa a cui contrapporre la volontà di farsi «costruttori di pace».        Continua nell’ ALLEGATO

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RUSSIA «SONO SOLDATO, MA SONO ANCHE UN ESSERE UMANO: PER QUESTO HO SCELTO DI NON COMBATTERE PIÙ» (R.Michelucci)

3a. Sono soldato, ma...«Sono un militare delle forze armate della Federazione russa. Ma vorrei attirare l’attenzione sul fatto che sono anche un essere umano e un cittadino»: così inizia la lettera che il luogotenente Dmitrij Vasilets, 27 anni, ha inviato ai suoi superiori per motivare il proprio rifiuto di tornare a combattere in Ucraina.

Vasilets è il primo ufficiale russo incriminato in base alla nuova formulazione dell’articolo 332 del codice penale che prevede pene detentive fino a tre anni per chi si oppone all’ordine di un superiore in caso di conflitto armato o si rifiuta di partecipare alle ostilità.
Come molti suoi commilitoni, anche Dmitrij Vasilets era stato inviato in Ucraina nel febbraio scorso, poco prima dell’inizio dell’invasione, credendo di dover prendere parte soltanto a una serie di esercitazioni. Nei primi mesi di guerra ha visto morire due dei suoi amici più cari e si è convinto di non voler più prestare servizio nei territori ucraini occupati. Tornato in Russia alla fine dell’estate ha chiesto quindi di non essere più inviato nelle zone di combattimento, un gesto che in quel periodo era ancora censurabile soltanto con un congedo «disonorevole ».        Continua nell’ ALLEGATO

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COS’È OGGI LA MAFIA (M. Calabresi)

4a. Denaro_okC’è una frase famosa dello scrittore americano Edgar Allan Poe che oggi è incredibilmente attuale e vera: “Il posto migliore per nascondere qualsiasi cosa è in piena vista”.

Stiamo scoprendo che Matteo Messina Denaro viveva in mezzo alla gente, andava al bar, scattava selfie, faceva regali, si metteva in coda per fare il tampone. Per riuscire in questo lavoro di mimetizzazione aveva scelto di vivere in una casa anonima, di andare all’ospedale da solo e di non ostentare nessuno dei simboli del potere.
La sua latitanza trentennale ha goduto di complicità, collusioni e favori (un mese fa è stato condannato definitivamente un senatore di Forza Italia che era il suo referente politico e che fece anche il sottosegretario al ministero dell’Interno… il suo nome è Antonio D’Alì), ma questa storia contiene una lezione fondamentale, al di là di qualunque dietrologia.        Continua nell’ ALLEGATO

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NON LASCIARE NESSUNO INDIETRO Francesco)

5a. Malati HansenMessaggio di papa Francesco ai partecipanti al II simposio sulla malattia di Hansen, a 70 anni dall’inizio dell’azione di Raul Follereau.

A tutti voi un cordiale saluto in occasione del secondo Simposio sulla malattia di Hansen. Vi ringrazio per il vostro impegno a favore delle persone affette da questa patologia, spesso dimenticate e scartate dalla società. Siete come il Buon Samaritano che si china per curare i più deboli e restituire loro i diritti negati e la dignità.
L’odierno simposio viene celebrato a pochi giorni dalla 70ª Giornata Mondiale dei malati di lebbra, iniziata da Raul Follereau nel 1953 per sensibilizzare l’opinione pubblica su una malattia che molti credono estinta. Ciò che deve preoccuparci, oggi più di allora, è che non solo la malattia può essere dimenticata, ma anche le persone.        Continua nell’ ALLEGATO

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LIBERATE LA PACE (La Redazione)

I NOMI DEGLI OSTAGGI PRIGIONIERI NEL SAHEL E PER I QUALI PADRE GIGI CI INVITA A PREGARE GIORNALMENTE

Ecco l’elenco aggiornato delle persone rapite nel Sahel e tuttora ostaggio nelle mani dei loro rapitori.

  1. Iulian Ghergut – rumeno – prigioniero da 7 anni e mezzo
  2. Arthur Kennet Elliott – medico australiano – prig diioniero da 6 anni e 10 mesi
  3. Jeffrey Woodke – Stati Uniti d’America – prigioniero da 6 anni
  4. Christopher Botma – Sudafricano – prigioniero da 4 anni
  5. Joel Yougbaré – sacerdote burkinabé – prigioniero da 3 anni e mezzo
  6. Olivier Dubois – giornalista francese – prigioniero da 1 anno e mezzo
  7. Giovanni
  8. Rocco e
  9. Donatella Langone, della Basilicata e rapiti in Mali il 19 maggio 2022 insieme a un amico del Togo.
  10. Hans Joachim LOHRE – tedesco – rapito in Mali il 20.11.2022        Continua nell’ ALLEGATO

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0001a. Greta

Voi siete la dimostrazione che i cambiamenti non arriveranno da coloro
che stanno al potere,
dai governi o dalle imprese,
dai cosiddetti leader.
No, i leader sono qui.
Sono le persone che siedono nelle case sugli alberi
e che già da anni difendono Lützerath.
Greta THUNBERG ai manifestanti che protestano contro l’allargamento della miniera di carbone – 15.01.23

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

è proprio vero che la Storia è fatta di corsi e ricorsi e che sono proprio questi ritorni, a volte sistematici, a volte occasionali, a farci capire la gravità di una situazione, a tastarne il polso. È il caso appunto della DEMOCRAZIA, che in questi anni sta subendo diversi attacchi. Vediamoli insieme.
6 gennaio 2021, Washington: attacco a Capitol Hill,
9 ottobre 2021, Roma: assalto alla sede della CGIL (ma il vero obiettivo erano Palazzo Chigi e Palazzo Madama):
8 gennaio 2023, Brasilia: assalto ai Palazzi dei Tre poteri.
Sono sicuramente i fatti più eclatanti che nell’arco degli ultimi due anni hanno scosso non solo l’opinione pubblica mondiale, ma le fondamenta stesse del nostro vivere civile che, tradotto in altre parole, significa la vita comune che condividiamo con altre persone.       Continua nell’ ALLEGATO

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SONO UNA PERSONA CHE DIVIDE O UNA PERSONA CHE CONDIVIDE? (Angelus, 08-01-2023)

1a. AngelusOggi celebriamo la Festa del Battesimo del Signore e il Vangelo ci presenta una scena stupefacente: è la prima volta che Gesù appare in pubblico dopo la vita nascosta a Nazaret; arriva sulla riva del fiume Giordano per farsi battezzare da Giovanni (Mt 3,13-17). Era un rito con cui la gente si pentiva e s’impegnava a convertirsi; un inno liturgico dice che il popolo andava a farsi battezzare “nuda l’anima e nudi i piedi” – un’anima aperta, nuda, senza coprire niente – cioè con umiltà col cuore trasparente. Ma, vedendo Gesù che si mischia con i peccatori, si resta stupiti e viene da chiedersi: perché Gesù ha fatto questa scelta? Lui, che è il Santo di Dio, il Figlio di Dio senza peccato, perché ha fatto quella scelta? Troviamo la risposta nelle parole che Gesù rivolge a Giovanni: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia» (v. 15). Adempiere ogni giustizia: che cosa vuol dire?       Continua nell’ ALLEGATO

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UNA SFIDA PER LULA (The Guardian)

2a. La sfida di LulaL’assalto dell’8 gennaio contro le istituzioni brasiliane rappresenta la minaccia più grave per la democrazia del paese dalla fine della dittatura nel 1985.

Il presidente Luis Inácio Lula Da Silva dovrà fare ricorso a tutta la sua abilità politica per gestire un paese pericolosamente spaccato. Comprensibilmente la sua reazione immediata è stata definire i manifestanti “vandali, fascisti e fanatici” e puntare il dito contro il suo predecessore di estrema destra Jair Bolsonaro, accusandolo di avere istigato alla rivolta.
Bolsonaro si trova negli Stati Uniti, e ora teme di essere estradato in Brasile e processato per corruzione. A consolidare la sua base non è stato il buon governo, ma la mobilitazione continua attraverso il fanatismo e le teorie del complotto. Senza il loro leader, e tagliati fuori dal sistema partitico, oggi i bolsonaristi rappresentano un bacino elettorale allettante.        Continua nell’ ALLEGATO

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DIFENDERE E RAFFORZARE LA DEMOCRAZIA (La Redazione)

3a. padreBOSSIPadre Dario Bossi, 50 anni, è superiore provinciale dei Comboniani in Brasile. A lui, che da anni è impegnato per i Diritti sociali delle comunità più vulnerabili e la difesa dell’ambiente, abbiamo chiesto a caldo una valutazione su quanto avvenuto a Brasilia.

Che cosa è successo pochi giorni dopo l’insediamento del nuovo Presidente del Brasile?
A sette giorni di distanza abbiamo assistito a due scene completamente opposte. Ci ricordiamo tutti il 1° di gennaio un quadro che ci ha dato molto orgoglio e ha fatto pensare a una rinascita del Brasile con tutto l’appoggio popolare alla cerimonia con la quale il presidente Lula iniziava il suo nuovo governo. Passano sette giorni e l’8 gennaio, in quello stesso scenario della Piazza dei Tre Poteri a Brasilia, assistiamo all’occupazione tanto del Congresso nazionale, quanto del Supremo tribunale federale e del Palazzo del presidente con vilipendio dei luoghi simbolo della federazione e distruzione delle strutture pubbliche. È una vergogna morale per tutto il paese con queste scene che hanno fatto di nuovo, ma questa volta all’inverso, il giro del mondo.        Continua nell’ ALLEGATO

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