ATTI ANTICOSTITUZIONALI CHE OFFENDONO LA DEMOCRAZIA, LA CHIESA EDUCHI ALLA CITTADINANZA (B.Desidera)

4a. Atti anticostituzionaliBRASILE

Misure preventive avrebbero potuto evitare la depredazione dei beni pubblici, soprattutto quelli che costituiscono il patrimonio artistico nazionale e che erano conservati negli edifici invasi. Ci auguriamo, ora, che i poteri della Repubblica possano agire rapidamente per dissipare gli atti antidemocratici in corso e punire i responsabili”. All’indomani dell’assalto alle istituzioni parla il presidente della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile, dom Walmor Oliveira de Azevedo, presidente della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile e arcivescovo di Belo Horizonte.

Eccellenza, come valuta gli eventi di domenica e la risposta delle Istituzioni?
L’invasione delle sedi dei tre poteri della Repubblica rattrista profondamente tutti coloro che difendono la democrazia e la Magna Carta – la Costituzione dei cittadini – che, se pienamente rispettata, potrebbe portare il Paese a un altro livello di civiltà.        Continua nell’ ALLEGATO

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LIBERATE LA PACE (La Redazione)

I NOMI DEGLI OSTAGGI PRIGIONIERI NEL SAHEL E PER I QUALI PADRE GIGI CI INVITA A PREGARE GIORNALMENTE

Ecco l’elenco aggiornato delle persone rapite nel Sahel e tuttora ostaggio nelle mani dei loro rapitori.

  1. Iulian Ghergut – rumeno – prigioniero da 7 anni e mezzo
  2. Arthur Kennet Elliott – medico australiano – prig diioniero da 6 anni e 10 mesi
  3. Jeffrey Woodke – Stati Uniti d’America – prigioniero da 6 anni
  4. Christopher Botma – Sudafricano – prigioniero da 4 anni
  5. Joel Yougbaré – sacerdote burkinabé – prigioniero da 3 anni e mezzo
  6. Olivier Dubois – giornalista francese – prigioniero da 1 anno e mezzo
  7. Giovanni
  8. Rocco e
  9. Donatella Langone, della Basilicata e rapiti in Mali il 19 maggio 2022 insieme a un amico del Togo.
  10. Hans Joachim LOHRE – tedesco – rapito in Mali il 20.11.2022        Continua nell’ ALLEGATO

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NOTIZIE FLASH DAL MONDO

a cura del Gruppo di animazione missionaria di Scannabue

 A SCUOLA PER GESTIRE I CONFLITTI

La pace si costruisce a partire dai piccoli gesti di ogni giorno, dal lavoro quotidiano che, per bambini e ragazzi, consiste essenzialmente nell’andare a scuola.
È da questo luogo, allora, che deve partire una vera “educazione alla pace” in grado di coinvolgere alunni, docenti e famiglie in una rete capace di travalicare i confini italiani per abbracciare le scuole di tutto il mondo. È l’ambizioso ma necessario obiettivo dell’iniziativa lanciata dal Movimento di cooperazione educativa (Mce) e dalla Federazione internazionale dei Movimenti di scuola moderna (Fimem), che vuole dedicare l’intero anno scolastico ai temi della pace e della convivenza pacifica tra i popoli.        Continua nell’ ALLEGATO

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56a GIORNATA MONDIALE DELLA PACE

LEGGEREZZA

Vorrei chiedermi e chiedere un impegno
che ci aiuti a vivere bene tutto l’anno: la leggerezza,
a non avere macigni sul cuore.

Leggerezza non significa affatto superficialità, distacco
o non legarsi alle persone e alle situazioni,
ma tutt’altro.

Leggerezza è non portarsi pesi inutili che rallentano le relazioni,
complicazioni che diventano indifferenza, giudizi, sospetti,
paternalismi che rendono tutto pesante e faticoso.

Leggerezza è guardare con occhi buoni
e che per questo sanno essere anche furbi,
liberi dalla supponenza e dalla pesantezza dei confronti, delle complicazioni.

Non prendiamoci sul serio,
prendiamo sul serio gli altri,
non facciamo pesare, solleviamo i pesi.

Se diventiamo leggeri, liberandoci da una considerazione alta di noi stessi, dimagrendo dall’io, correremo più velocemente verso il prossimo
e saremo amabili, attraenti.

Leggeri dell’amore per sé per essere pieni di amore per tutti.
Un io leggero, che sa sorridere dei propri limiti e difetti, è più se stesso,
perché libero dal tanto grasso che lo intorpidisce.

Sono le persone leggere di sé che attraggono il prossimo
e si fidano del Signore e della sua provvidenza.
Esse si fanno carico senza vittimismo delle cose più pesanti
e arrivano al segreto della vita che non finisce.

Saremo migliori? Proviamo ad essere più leggeri.

Cardinale Matteo ZUPPI – Presidente CEI

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

credo che il Massaggio per la Pace che il Papa ha scritto per questo 2023 si possa condensare in una sola parola: INSIEME. Un richiamo non nuovo, tanto più che il titolo riprende un tema molto cara a Francesco: Nessuno si salva da solo. Tuttavia questa volta viene declinato in modo diverso. Se ci aspettavamo un discorso esclusivamente di condanna della guerra, rischiamo di andare fuori strada. Un riferimento alla guerra c’è, e anche importante, ma non si limita solo a quello. Quello che ci chiede di fare il Papa è molto di più, vuole che riprendiamo in mano gli ultimi tre anni di storia perché li mettiamo a confronto con la nostra vita e trarne così alcune conseguenze.
«Oggi siamo chiamati a chiederci: che cosa abbiamo imparato da questa situazione di pandemia? Quali nuovi cammini dovremo intraprendere per abbandonare le catene delle nostre vecchie abitudini, per essere meglio preparati, per osare la novità? Quali segni di vita e di speranza possiamo cogliere per andare avanti e cercare di rendere migliore il nostro mondo?»       Continua nell’ ALLEGATO

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IL LINGUAGGIO DELLA MATERNITÀ DI MARIA È LA TENEREZZA DEL PRENDERSI CURA (Angelus, 01-01-2023)

++ Papa,dietro guerre interessi economici,come commercio armi ++L’inizio di un nuovo anno è affidato a Maria Santissima, che oggi celebriamo come Madre di Dio. In queste ore invochiamo la sua intercessione in particolare per il Papa emerito Benedetto XVI, che ieri mattina ha lasciato questo mondo. Ci uniamo tutti insieme, con un cuore solo e un’anima sola, nel rendere grazie a Dio per il dono di questo fedele servitore del Vangelo e della Chiesa. Abbiamo visto poco fa in tv, “A sua immagine”, tutta l’attività e la vita di Papa Benedetto.

Mentre ancora contempliamo Maria nella grotta dove è nato Gesù, possiamo domandarci: con quale linguaggio ci parla la Vergine Santa? Come parla Maria? Che cosa possiamo imparare da lei per questo anno che si apre? Possiamo dire: “Madonna, insegnaci cosa dobbiamo fare in questo anno”.         Continua nell’ ALLEGATO

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LA VULNERABILITÀ COME LUOGO DI INCONTRO

2a. Auguri UruguayBUON NATALE DALL’URUGUAY

La natività ci riporta alla piccolezza di un Dio che sceglie di nascere in povertà, che assume ciò che è fragile e che accetta il lento processo di maturazione umana.
Ci prepariamo ancora una volta a celebrare il mistero del Natale.
Un Dio che si fa uomo, che prende la nostra carne e l’atteggiamento con cui vi invito a celebrarlo è quello del silenzio del cuore per poter scoprire dove il Signore oggi vuole nascere nella vostra vita, nella mia vita, nella comunità.
Non lasciamoci conquistare dalla superficialità di Erode che non scopre la via di Dio.
Vi invito anche ad accogliere i fragili, i vulnerabili.
Dio vuole nascere nel piccolo, nell’apparentemente impercettibile, e che tu faccia spazio anche al Signore che viene, che vuole fare della tua vita una mangiatoia in cui nascere.
Offri al Signore i tuoi doni, le tue qualità, i tuoi talenti. Come i pastori che stanno per portare le loro offerte al Signore. Che questo Natale sia il tempo della tavola condivisa, per fare spazio al migrante, allo straniero, a chi ha meno.
Uniamo le mani per pregare davanti al mistero di Dio che viene nella piccolezza e apriamo i nostri cuori alla compassione.
Possa il Signore benedire voi, la vostra comunità, la vostra famiglia in questo Natale e possa essere una vera visita di Dio nel cuore di ciascuno.

Feliz Navidad para todos
Fabián Antúnez Percíncula SJ
Obispo de San José de Mayo – Uruguay

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IL MIO TESTAMENTO SPIRITUALE (La Redazione)

3a. Benedetto-XVI-696x435Pubblichiamo qui di seguito il testamento spirituale del Papa emerito Benedetto XVI, diffuso questa sera, 31 dicembre 2022, giorno della sua morte dalla Sala Stampa della Santa Sede.

Se in quest’ora tarda della mia vita guardo indietro ai decenni che ho percorso, per prima cosa vedo quante ragioni abbia per ringraziare.
Ringrazio prima di ogni altro Dio stesso, il dispensatore di ogni buon dono, che mi ha donato la vita e mi ha guidato attraverso vari momenti di confusione; rialzandomi sempre ogni volta che incominciavo a scivolare e donandomi sempre di nuovo la luce del suo volto. Retrospettivamente vedo e capisco che anche i tratti bui e faticosi di questo cammino sono stati per la mia salvezza e che proprio in essi Egli mi ha guidato bene.
Ringrazio i miei genitori, che mi hanno donato la vita in un tempo difficile e che, a costo di grandi sacrifici, con il loro amore mi hanno preparato una magnifica dimora che, come chiara luce, illumina tutti i miei giorni fino a oggi.        Continua nell’ ALLEGATO

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