IMMIGRATO APRE LA PORTA AD UN SENZA FISSA DIMORA (Domenico Marino)

6a. Immigrato apre la porta ad un...Un giovane immigrato le ha aperto le porte di casa quando tutte le altre restavano chiuse, perché lui conosce il sapore amaro della disperazione, il gusto aspro della solitudine.

Sa bene ciò che significa sentire freddo e non avere un soldo in tasca, ha guardato in faccia più volte la disperazione. Perciò non ha esitato a mettere a disposizione il suo alloggio quando, tornando dal lavoro in un ristorante di Montalto Uffugo, alle porte di Cosenza, s’è imbattuto nei volontari della Protezione civile comunale che affiancavano i carabinieri nell’intervento di soccorso a una ottantenne che si era sdraiata sotto una pensilina dei bus. Era disorientata, confusa, provata. È il consigliere comunale Silvio Ranieri, delegato alla Protezione civile, a raccontare la commovente storia di solidarietà.       Continua nell’ ALLEGATO

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NOTIZIE FLASH DAL MONDO

a cura del Gruppo Animazione Missionaria di Scannabue

ALISSA  TIMOSHKINA
Per la chef russa Alissa Timoshkina da sempre le ricette sono speciali soprattutto per le storie personali che racchiudono in sé.
Come quella della sua bisnonna Rosalia, un’ebrea ucraina nata nel 1912 che conobbe la rivoluzione d’ottobre e la sovietizzazione del suo Paese e poi sopravvisse miracolosamente alla Shoah. Cucinare un piatto di borsch fumante, per Alissa, è così anche un modo di rendere omaggio alle sue radici.
Vedere il suo paese fare la guerra contro il suo vicino più stretto è stato per Alissa un vero shock.         Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e Le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,
ancora la PACE! Non possiamo stancarci di chiederla. È un diritto di tutti e continueremo ad esigerla. Questa volta ne parliamo partendo da un punto di vista molto vicino a noi: la Festa del 4 Novembre, fine dalla I Guerra mondiale. Ci aiuta in questa riflessione Raffaele CROCCO autore di questo editoriale tratto dall’ultimo numero di ATLANTE DELLE GUERRE.
C’è stato un giorno in cui un esercito, l’esercito di uno Stato sovrano, ha varcato un fiume, occupando la terra di un altro Stato sovrano. Quell’esercito era in quella terra di altri, in nome della “liberazione dei propri fratelli e delle proprie terre”. Era lì cioè per riportare a casa – questo diceva – chi apparteneva alla stessa storia, alla medesima lingua, all’uguale cultura. E la guerra fu lunga e aspra, perché chi si difendeva non voleva cedere pezzi di quello che considerava legittimamente il proprio Paese, non voleva rinunciare a quella che riteneva la propria storia.        Continua nell’ ALLEGATO

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UNITI NELLA DIVERSITÀ PER ESSERE TESTIMONI CREDIBILI (Papa Francesco, 4 Novembre 2022)

PAPA FRANCESCORiportiamo il discorso che papa Francesco ha tenuto, il 4 novembre scorso, nella Cattedrale di Nostra Signora d’Arabia ad Awali, nel Regno del Barhein, al termine dell’Incontro ecumenico e preghiera per la pace

«Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e proseliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio» (At 2,9-11).
Santità, caro Fratello Bartolomeo, cari fratelli e sorelle, queste parole sembrano scritte per noi oggi: da tanti popoli e di tante lingue, da tante parti e di tanti riti, siamo qui insieme, e lo siamo a motivo delle grandi opere compiute da Dio!        Continua nell’ ALLEGATO

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“…E TU QUANDO SARAI RITORNATO CONFERMA I TUOI FRATELLI”

A cura del Centro Missionario Diocesano

2a. PADRE GIGIQuesta la proposta che padre Pier Luigi Maccalli rivolge a tutte le donne e a tutti gli uomini di buona volontà, in particolare a coloro che, con fedeltà e costanza, mese dopo mese nel corso della sua prigionia, si sono riuniti in preghiera sognando la sua liberazione. “Questa mia storia – spiega p. Gigi – ha inciso sul mio essere credente, prete e missionario e di fatto c’è un dopo-prigionia che va oltre ciò che racconto nel libro. Ed questa nuova esoerienza che egli vuole condividere con noi, in una sorta di rovesciamento delle parti, dove sarà lui a guidarci verso un’altra liberazione, quella della Pace, di cui tanto sentiamo il bisogno.        Continua nell’ ALLEGATO

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IL BRASILE SI È COLORATO DI ROSSO (Elaine Tavares)

3a. Il Brasile...Dopo una settimana tesa nella quale un sostenitore di Jair Bolsonaro ha ferito dei poliziotti a colpi di pistola e di granata e una deputata bolsonarista ha inseguito un uomo nero per la strada armata di pistola, la popolazione brasiliana ha dato la sua risposta. Era giunta l’ora di porre fine a uno dei governi più distruttivi della storia del Paese. Sconfiggere Bolsonaro e la sua politica di morte è divenuto un punto di onore, anche con la formazione di alleanze mai viste.

È stata una campagna alquanto priva di politica, senza dibattito sui grandi temi nazionali, proprio perché Bolsonaro è riuscito a imporre un’agenda piena di bugie. Così era necessario un grande sforzo per tentare di disfare tutta la trama. In tutto questo il programma economico e politico ha finito per essere lasciato da parte. Il clima di guerra religiosa e morale ha dato il tono a tutto il processo elettorale e si è diffusa una violenza generalizzata.        Continua nell’ ALLEGATO

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AFROITALIANI IN POLITICA (Marta Sachy)

Sono sempre più numerosi i cittadini italiani di origine africana che decidono di impegnarsi in politica, a livello nazionale e locale, per rappresentare le istanze di chi non ha voce e cercare di migliorare la società in cui viviamo

 Le elezioni del 25 settembre hanno fatto emergere in alcuni afrodiscendenti, e non, una certa attenzione a quello che potrà avvenire nella socialità italiana. In tanti – e almeno in me – è sorta la domanda: come cambieranno le politiche migratorie con il nuovo governo di destra? E la legge sulla cittadinanza? Ci saranno conseguenze per i cittadini di origine straniera? Gli afroitaliani non sono destinati a dover subire le scelte dei governanti, anche perché alcuni di loro hanno deciso di impegnarsi attivamente in politica.        Continua nell’ ALLEGATO

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