UN NOME NUOVO PER RICOMINCIARE Mario Calabresi

Lea Garofalo
Lea Garofalo

Claudia un anno e due mesi fa è scappata da un marito violento e criminale, lui la sta cercando e le ha promesso che la ammazzerà. Il marito è un camorrista, oggi è in carcere, ma il clan è sulle sue tracce ed è già riuscito a trovare dove vivono i genitori di Claudia e poi ha rintracciato la sorella. Anche loro avevano fatto la scelta estrema di abbandonare la casa e il lavoro e di andare a vivere lontani da Napoli, ma non è servito.  

Claudia oggi sogna di diventare invisibile, ma questa non sarebbe la fantasia impossibile di una bambina ma una possibilità reale se il nostro Parlamento facesse una piccola modifica a una legge, quella che permette il cambio di generalità per i pentiti, i testimoni e i collaboratori di giustizia e estendesse la possibilità anche a chi abbandona un contesto mafioso. Claudia non è la sola, nella sua situazione ci sono almeno quaranta donne che sono scappate da mariti ‘ndranghetisti, mafiosi o camorristi. Molte di queste donne sono scappate per seguire i figli che i tribunali hanno allontanato dai contesti criminali dei padri, Claudia invece ha scelto di andarsene una mattina prima dell’alba.        Continua nell’ ALLEGATO

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LE SORPRESE DELLA VITA: UN INCONTRO IN THAILANDIA (Buffelè – Marinoni)

4a. Le sorprese...Un semplice viaggio turistico si può trasformare in una inaspettata quanto arricchente occasione per imparare. L’incontro con Giulia, volontaria della Comunità papa Giovanni XXIII.

Con mia moglie Caterina abbiamo fatto, nel mese di novembre, insieme ad un nostro piccolo numero di amici, un tour della Thailandia. Per un caso fortuito abbiamo saputo dal responsabile della pastorale missionaria diocesana, che nella periferia di Bangkok, e precisamente nella “Angel’s home”, una missione della Comunità Papa Giovanni XXIII, operava una nostra concittadina, Giulia Riboli, che da tre mesi risiedeva lì come volontaria.
Conoscevo bene Giulia perché, come me, era stata allieva della professoressa Piantelli ai corsi di pianoforte presso il locale Istituto Folcioni. È stato con vero piacere incontrarla a Bangkok cogliendo anche l’occasione di portarle un dono in denaro offerto dalla Pastorale Missionaria Diocesana a cui abbiamo aggiunto un piccolo contributo raccolto dal Gruppo del Rosario Perpetuo del Sacro Cuore di Crema Nuova.       Continua nell’ ALLEGATO

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LIBERATE LA PACE (La Redazione)

I NOMI DEGLI OSTAGGI PRIGIONIERI NEL SAHEL E PER I QUALI PADRE GIGI CI INVITA A PREGARE GIORNALMENTE

Aggiorniamo l’elenco delle persone rapite nel Sahel e tuttora ostaggio nelle mani dei loro rapitori:

  • Iulian Ghergut – rumeno – prigioniero da 7 anni e mezzo
  • Arthur Kennet Elliott – medico australiano – prigioniero da 6 anni e 10 mesi
  • Jeffrey Woodke – Stati Uniti d’America – prigioniero da 6 anni
  • Jorg Lange – originario della Germania – prigioniero da 4 anni e mezzo
  • Christopher Botma – Sudafricano – prigioniero da 4 anni
  • Joel Yougbaré – sacerdote burkinabé – prigioniero da 3 anni e mezzo
  • Olivier Dubois – giornalista francese – prigioniero da 1 anno e mezzo
  • Suellen Tennison – Stati Uniti d’America – suora della Congregazione delle Marianite di Santa Croce – rapita il 5 aprile 2022 in Burkina Faso
  • Giovanni
  • Rocco e
  • Donatella Langone, della Basilicata e rapiti in Mali il 19 maggio 2022 insieme a un amico del Togo.         Continua nell’ ALLEGATO

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NOTIZIE FLASH DAL MONDO

a cura del Gruppo di Animazione Missionaria di Sannabue

MYANMAR: PICCOLE API CRESCONO

Nella discarica di Yangon vivono 350 nuclei familiari insediatisi lì dopo aver perso tutto durante il passaggio del ciclone Nargis che nel 2008 provocò decine di migliaia di  morti.
Case costruite su una montagna di rifiuti, tirate su con gli scarti più pericolosi e nauseabondi. Uomini, donne e bambini abituati a camminare per le strade senza asfalto e traboccanti di spazzatura, nel tentativo di trovare cibo e lavoro. Povera gente costretta a convivere con la paura che anche un temporale possa far crollare quei tetti fatti di paglia e stracci e cancellare di colpo una piccola speranza alimentata con fatica e lacrime.
Benvenuti nella discarica di Yangon, la più grande e popolosa città del Myanmar. Non è strano se un grande senso di stupore coglie quanti vengono a sapere che proprio qui, tra vecchi cartoni e lamiere arrugginite, ha trovato spazio un asilo che accoglie e cura settanta bambini in età prescolare.       Continua nell’ ALLEGATO

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CARITÀ D’AVVENTO (La Redazione)

10. Volantino AvventoDue le proposte, della Caritas e del Centro missionario diocesani, che anche quest’anno caratterizzano questo importante periodo dell’anno. eccole in sintesi.

CARITAS
Il dormitorio Rifugio San Martino è destinato a trovare una nuova sede rispetto all’attuale ubicazione di via Civerchi, 7 a Crema. La diocesi ha suggerito una nuova collocazione che, però, necessita di una ristrutturazione. Per questo chiediamo lo sforzo di tutti per sostenere la ristrutturazione di questi nuovi locali che verranno destinati ai senza fissa dimora, sia attraverso il servizio del dormitorio, sia con la mensa e il centro diurno a loro dedicati.

Le offerte raccolte in questo Avvento andranno pertanto a sostenere la ristrutturazione del nuovo Rifugio San Martino.

 CENTRO MISSIONARIO

La situazione del Myanmar purtroppo non accenna a migliorare, per questo nell’aprile scorso i missionari del PIME decisero di portare in Italia cinque giovani seminaristi Birmani impossibilitati, per il perdurare delle violenze anche contro i cristiani, a continuare i loro studi. Due di loro appartengono al popolo dei Cariani, lo stesso presso il quale prestò servizio fino al sacrificio della vita il nostro Beato Cremonesi. Quale occasione migliore per ghiacciare i contatti con quel popolo che, nonostante la lontananza, è rimasto nel cuore dei Cremaschi?

Le offerte raccolte in questo Avvento andranno pertanto a sostenere studio, vitto e alloggio di uno dei seminaristi Birmani attualmente ospiti del seminario PIME di Monza.

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SGUARDI CAPOVOLTI (La Redazione)

CASTELLEONE

Dal 10 al 18 dicembre una mostra fotografica che, attraverso una serie di suggestivi scatti in bianco e nero, ci farà conoscere l’ esperienza africana dei medici CUAMM nell’arco dei settant’anni di vita dell’Associazione. La particolarità è che le foto sono state scattate non in maniera ufficiale o professionale ma come documentazione personale dai medici che hanno partecipato alle missioni in Africa.
Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo. A tale scopo si impegna nella formazione in Italia e in Africa delle risorse umane dedicate, nella ricerca e divulgazione scientifica e nell’affermazione del diritto fondamentale della salute per tutti.        Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,
credo che valga la pena dedicare qualche riga alla Cop 27, la Conferenza sul clima che si è conclusa esattamente una settimana fa, nella nota località turistica egiziana di Sharm el-Sheikh. 197 le delegazioni presenti, segno che il tema dell’ambiente, con le preoccupazioni crescenti per i cambiamenti climatici sempre più evidenti, è ormai all’ordine del giorno della maggior parte dei governi del mondo. A queste preoccupazioni però non sono seguite quelle decisioni coraggiose che ci saremmo aspettate.
Il fatto stesso che, invece del 18 pomeriggio, Cop 27 sia terminata alle 4 di domenica 20 novembre, evidenzia quali grandi contrasti abbiano investito l’intero dibattito.
Due in particolare i punti di scontro: il primo è stato la richiesta di fondi specifici per riparare i danni e le perdite che il cambiamento climatico, avanzata dai Paesi a basso reddito, in particolare quelli africani. Il secondo invece riguarda il problema della riduzione del danno cioè un graduale, ma veloce impegno a dismettere l’uso dei combustibili fossili.        Continua nell’ ALLEGATO

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