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CHIEDO PERDONO…

Ripenso al dramma subito da tanti di voi,
dalle vostre famiglie, dalle vostre comunità;
a ciò che avete condiviso con me sulle sofferenze patite nelle scuole residenziali.

Quando i coloni europei vi arrivarono per la prima volta,
c’era la grande opportunità di sviluppare un fecondo incontro tra culture, tradizioni e spiritualità.
Ma in gran parte ciò non è avvenuto.

Sono qui perché il primo passo di questo pellegrinaggio penitenziale in mezzo a voi
è quello di rinnovarvi la richiesta di perdono
e di dirvi, di tutto cuore, che sono profondamente addolorato:
chiedo perdono per i modi in cui, purtroppo, molti cristiani hanno sostenuto
la mentalità colonizzatrice delle potenze che hanno oppresso i popoli indigeni.

Sono addolorato.

Molti di voi e dei vostri rappresentanti hanno affermato
che le scuse non sono un punto di arrivo.
Concordo perfettamente: costituiscono solo il primo passo, il punto di partenza.
Sono anch’io consapevole che, guardando al passato,
non sarà mai abbastanza ciò che si fa per chiedere perdono e cercare di riparare il danno causato
e che, guardando al futuro, non sarà mai poco tutto ciò che si fa
per dar vita a una cultura capace di evitare
che tali situazioni non solo non si ripetano,
ma non trovino spazio

FRANCESCO – Incontro con le popolazioni indigene first nations, métis e inuit – Canada – 25 luglio 2022

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

“Carissime, Carissimi,

                              mi stavo apprestando a scrivere qualche nota sul viaggio del Papa e del nostro Vescovo, casualmente partiti a poche ore di distanza l’uno dall’altro, con mete ed obiettivi molto diversi tra loro, ma uniti da un unico tratto quello dell’UMILTÀ, inconfondibile segno di una Chiesa attenta agli altri, quando sono arrivate, per mano del vescovo Daniele, le prime note di Diario dal Guatemala. Sono freschissime e vanno gustate come una primizia…          Continua nell’ ALLEGATO

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LA PAROLA DI GESÙ È LA PARTE MIGLIORE (Angelus, 17-07-2022)

papaIl Vangelo della Liturgia di questa domenica ci presenta un vivace quadretto domestico con Marta e Maria, due sorelle che offrono ospitalità a Gesù nella loro casa (cfr Lc 10,38-42). Marta si dà subito da fare per l’accoglienza degli ospiti, mentre Maria si siede ai piedi di Gesù per ascoltarlo. Allora Marta si rivolge al Maestro e gli chiede di dire a Maria che l’aiuti. La lamentela di Marta non sembra fuori luogo; sentiamo anzi di darle ragione. Eppure Gesù le risponde: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una sola cosa c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta» (Lc 10,41-42). È una risposta che sorprende. Ma Gesù molte volte ribalta il nostro modo di pensare. Chiediamoci perché il Signore, pur apprezzando la generosa premura di Marta, afferma che l’atteggiamento di Maria è da preferire.
La “filosofia” di Marta sembra questa: prima il dovere, poi il piacere. L’ospitalità, in effetti, non è fatta di belle parole, ma esige che si metta mano ai fornelli, che ci si dia da fare in tutto ciò che occorre perché l’ospite possa sentirsi ben accolto.     Continua nell’ ALLEGATO

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VIAGGIO APOSTOLICO DEL PAPA IN CANADA (Angelus, 24-07-2022)

2a. Angelus, 24.07.22Buona domenica a tutti, benvenuti! Grazie di questo servizio e anche di questa compagnia: io la vivo come una compagnia… Grazie per il vostro lavoro. Mi piacerebbe salutarvi come sempre. Credo che ce la faccio a girare, possiamo andare.
Stiamo attenti in questo viaggio: come ha detto [Matteo Bruni], è un viaggio penitenziale, facciamolo con questo spirito. Do il benvenuto anche alla “decana” [la giornalista messicana Valentina Alazraki]: è tornata, dopo alcuni viaggi in cui non c’era…
Buona domenica! Io vorrei che oggi… Non c’è l’Angelus, ma facciamolo qui, l’Angelus.            Continua nell’ ALLEGATO

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SICCITÀ, LEZIONI DALLE OASI DEL SAHARA (F. Monica)

La siccità che sta colpendo duramente l’Italia mette in discussione, oltre al nostro modello di sviluppo, la gestione collettiva e individuale delle nostre risorse idriche. In un quadro preoccupante che vede all’orizzonte razionamenti e restrizioni potrebbe essere utile guardare all’Africa e specialmente a quei contesti in cui l’acqua è da sempre una risorsa preziosissima da salvaguardare.
La crisi idrica che stiamo vivendo, con i primi razionamenti e le ordinanze che limitano l’uso per bisogni non prioritari, ci ricorda con forza quanto l’acqua sia una risorsa sempre più fragile e preziosa.
La comodità dei rubinetti sempre a disposizione ci ha portato forse a dare per scontata e inesauribile una risorsa così fondamentale, senza considerare le implicazioni di sprechi e comportamenti quotidiani poco attenti.         Continua nell’ ALLEGATO

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«UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA SU PADRE DALL’OGLIO» (A. Dachan)

Asmae Dachan- giornalista siriana
Asmae Dachan- giornalista siriana

Lettera dei fratelli Francesca e Giovanni al premier Draghi e ai presidenti Fico e Casellati: «Coinvolgere tutto il Parlamento è l’ultimo strumento che potrebbe permettere di arrivare alla verità».
A quasi nove anni dalla sparizione in Siria di Paolo Dall’Oglio, i fratelli Francesca e Giovanni Dall’Oglio hanno presentato una richiesta ufficiale per l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla sorte del religioso. «La richiesta di chiarimenti ufficiali e di indagini è, a parere dei sottoscritti, ormai ineludibile: sono trascorsi quasi nove anni dal lontano 29 luglio 2013 e da allora non sono mai state date a noi famigliari notizie su quanto è accaduto a nostro fratello», hanno scritto in un documento inviato al presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, alla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, al presidente della Camera, Roberto Fico, al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, alla presidente della Commissione Esteri del Senato, Stefania Craxi, al presidente del Copasir, Adolfo Urso.          Continua nell’ ALLEGATO

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PAOLO DALL’OGLIO E LA COMUNITÀ DI DEIR MAR MUSA (La Redazione Di Articolo 21)

Il 28 luglio alle 11, presso la sede della FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana), a nove anni esatti dal sequestro di padre Paolo, sarà presentato il nuovo volume di Francesca PELITI, “Padre Paolo Dall’Oglio e la comunità di Deir Mar Musa, edito da Effatà. Interverranno Cenap AYDIN, direttore Istituto Tevere – Centro pro Dialogo; Immacolata DALL’OGLIO, sorella di p. Paolo; Giuseppe GIULIETTI, presidente FNSI; p. Federico LOMBARDI s.j., presidente Fondazione vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI. Coordinerà l’incontro Riccardo CRISTIANO.
La Comunità di Deir Mar Musa è stata fondata da Padre dall’Oglio che prima di sparire a Raqqa, il 29 luglio 2013, la definì una promessa di risurrezione per la Siria. Questa risurrezione per i siriani ancora non si vede, ma il monastero recentemente ha potuto riaprire all’accoglienza, sebbene limitatamente, dunque all’incontro islamo-cristiano. Quello vero, tra persone in carne e ossa.         Continua nell’ ALLEGATO

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ESSERE NOI STESSI ARTIGIANI DI UN NUOVO FUTURO (d. D. Carraro)

D. Dante con i 10 neolaureati
D. Dante con i 10 neolaureati

Un’altra lettera di don Dante Carraro, questa volta dal Sud Sudan, dove dieci neo laureati in ostetricia. Formati da tre ostetriche ugandesi, hanno giurato la loro totale disponibilità a servire la gente.

 luglio 2022

Carissime, Carissimi,
“Mother and baby, our priority!” Questo è il ritornello che hanno cantato, ballato, su cui hanno giurato i dieci nuovi laureati in ostetricia la settimana scorsa, nella Scuola dell’ospedale di Lui in Sud Sudan.          Continua nell’ ALLEGATO

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