NEL SUD SUDAN NATO SENZA PACE TORNANO STRAGI E LOTTE TRA FAZIONI (P. M. Alfieri)

6.1a. Sud sudanÈ forse l’unico Paese al mondo a non aver mai conosciuto la vera pace dalla sua nascita.

E se è vero che il Sud Sudan è lo Stato più giovane del pianeta, avendo ottenuto l’indipendenza dal Sudan solo nel 2011, è innegabile che le speranze suscitate dalla secessione siano, almeno per ora, svanite. Il Sud Sudan che aspetta papa Francesco – la visita del Pontefice a Juba è prevista nella prima settimana di luglio – è un Paese alle prese da un lato con lotte intestine tra fazioni, dall’altro con gli appetiti delle potenze straniere, come quello della Cina per le riserve petrolifere locali. Nei giorni scorsi le Nazioni Unite hanno aggiunto, alla stima delle circa 400mila vittime del conflitto sud sudanese, altri 72 morti civili, uomini, donne e bambini uccisi in un periodo di sette settimane nella contea di Leer, nello Stato meridionale di Unity.
Da 3.066 giorni, ormai, le violenze tra gruppi di diversa etnia si mescolano e si sommano alle violenze di natura più prettamente politica: il risultato è che solo nelle ultime settimane, in una regione ricca di greggio, altre 40mila persone hanno abbandonato le loro case, ma in totale gli sfollati sono 6,5 milioni.          Continua nell’ ALLEGATO

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TENSIONE IN NAGORNO KARABAKH. ORA TRABALLA LA TREGUA DEI RUSSI (L. Geronico)

6.2a. NagornoBetoniere sui ponti per “posti di blocco lampo” a Erevan: da domenica in Armenia l’opposizione è scesa in piazza per chiedere le dimissioni del premier Nikol Pashinyan.

Come in ogni gioco del domino che si rispetti, la crisi in Ucraina sta spostando le intricatissime tessere in Nagorno-Karabakh, il più dimenticato dei conflitti nell’Est Europa.
«La comunità internazionale chiede all’Armenia di ridurre le richieste» sul Nagorno Karabakh ha affermato la scorsa settimana davanti al parlamento il premier armeno. Un esplicito invito – dopo due giorni di negoziati dal 24 al 26 marzo – ad accettare la proposta russa di deescalation.           Continua nell’ ALLEGATO

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NOTIZIE FLASH DAL MONDO

a cura del Gruppo di Animazione Missionaria di Scannabue

PAULINE JARICOT, L’INVENTRICE DEI GRUPPI MISSIONARI

 Il 22 maggio scorso a Lione è stata proclamata beata la laica francese Pauline Jaricot (1799-1862), figura fondamentale nella storia dell’apostolato missionario, capace di spalancare il cuore al mondo in un tempo di crisi, per molti versi simile a quello che stiamo vivendo oggi.
Dopo aver vissuto un’adolescenza agiata, un’infermità e la scomparsa della madre la segnarono profondamente e nel 1816 decise di sbarazzarsi di tutti i gioielli, iniziando a vestire come le operaie dell’azienda di famiglia che frequentava sempre più assiduamente. Fece un voto di castità, ponendosi al servizio dei poveri.          Continua nell’ ALLEGATO

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BUONA PENTECOSTE A TUTTE E A TUTTE E TUTTI

 CHE LO SPIRITO COLTIVI CON PASSIONELA TERRA DEL CUORE E DELLA MENTE…

 La verità di noi stessi è che siamo fatti per amare
e abbiamo bisogno di essere amati.

La verità di Dio è che Dio è amore,
un amore misterioso ed esigente, ma insieme tenerissimo.

Questo amore con cui Dio ci avvolge è la chiave della nostra vita,
il segreto di ogni nostro agire.

Noi siamo chiamati ad agire per amore,
a spendere volentieri la nostra vita per i nostri fratelli e sorelle,
e lasciare esplodere la nostra creatività
e ad esercitare la nostra intelligenza nel servizio degli altri.

(Carlo Maria MARTINI)

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                    spero di non offendere nessuno se questa volta prendo la parola per trattare un argomento molto specifico e limitato nel tempo e nello spazio. Parlo infatti dell’iniziativa I VOLTI, LE STORIE, con la quale la Consulta Intercultura del Comune di Crema è uscita allo scoperto e si è voluta presentare alla cittadinanza.
Ultima nata in ordine di tempo, la Consulta Intercultura ha visto la luce solo un anno fa, dopo un lungo percorso preparatorio, che ha visto tante persone di nascita, di formazione e di cultura molto diverse alternarsi intorno al tavolo, dando suggerimenti, facendo proposte, ma soprattutto infondendo un’infinita fiducia che quel mondo multietnico e multiculturale nel quale stiamo vivendo non è solo un dato di fatto, ma una grande opportunità per crescere.         Continua nell’ ALLEGATO

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