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APPUNTAMENTI
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“È arrivato il momento di mettere fine
a questo spargimento di sangue.
Dopo tantissimi anni, abbiamo capito
che la guerra non porta nulla di buono
né a Israele né ai Palestinesi,
mentre l’alternativa rappresenta
un futuro migliore per tutti”.
Ehud OLMERT, ex primo ministro israeliano, autore con Nasser Al-Kidwa, ex ministro degli esteri palestinese, di un piano di pace per Gaza.
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EDITORIALE
Il linguaggio silenzioso della libertà
È un momento di bilanci per Joe Biden, la cronaca lo racconta come uno sconfitto, un perdente: ha nascosto il suo decadimento cognitivo agli ameri-cani, ha insistito per candidarsi a un secondo mandato alla presidenza quando non era più in grado, ha sfidato Donald Trump a un dibattito televi-sivo anticipato, a giugno, per dimostrare che era in forma. Il dibattito è stato così disastroso che Biden si è dovuto ritirare dalla campagna elettorale. Continua nell’ ALLEGATO
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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes
Carissime, Carissimi,
finalmente torniamo a parlare di GAZA! Scrivo finalmente perché dopo 470 giorni tremendi finalmente associamo a Gaza un messaggio positivo. Certo, come si dice, una rondine non fa primavera, ma è proprio dell’animo umano credere anche alla luce più piccola per continuare a sperare di poter vedere…
Sperare o illudersi! Continua nell’ ALLEGATO
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SEGNO DI DIO È LA SOVRABBONDANZA (Angelus, 19.01.25)
Il Vangelo della liturgia di oggi (Gv 2,1-11) ci narra il primo segno di Gesù, quando trasforma l’acqua in vino durante una festa di nozze a Cana di Galilea. Si tratta di un racconto che anticipa e sintetizza tutta la missione di Gesù: nel giorno della venuta del Messia – così dicevano i profeti – il Signore preparerà «un banchetto di vini eccellenti» (Is 25,6) e «i monti stilleranno il vino nuovo» (Am 9,13); Gesù è lo Sposo che porta il “vino nuovo”. Continua nell’ ALLEGATO
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ISRAELE-HAMAS: COL FIATO SOSPESO (A. De Luca)
Superati gli ostacoli dell’ultimo minuto, la strada verso l’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas dovrebbe essere sgombra.
La crisi dovrebbe essere rientrata. Secondo una fonte statunitense citata da Axios, le questioni irrisolte nell’accordo per il cessate il fuoco tra Hamas e Israele sono state appianate questo pomeriggio: l’accordo può ora dirsi concluso, in attesa dell’ufficializzazione. L’intesa era stata annunciata nella giornata di ieri da entrambe le parti e anche dal presidente eletto americano Donald Trump, ma questa mattina l’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva rilasciato una dichiarazione, accusando Hamas di aver fatto dietrofront su alcuni dettagli dell’accordo, provocando una “crisi” nella finalizzazione dell’intesa. Il gabinetto di guerra israeliano si riunirà, probabilmente domattina, per votare l’accordo di cessate il fuoco. Continua nell’ ALLEGATO
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ADESSO DORMIRÒ SENZA LA PAURA DI MORIRE BRUCIATA O COLPITA DA RAZZI (A. Ashour)
Una testimonianza da Gaza: i bambini, gli anziani, le donne e gli uomini esultano per la “tregua”. Ma dopo? Come sarà la nostra vita?
Ci chiediamo come sopravvivere mentre non siamo ancora sopravvissuti alla morte, ora tutto è sconosciuto e spaventoso finora. Per 15 mesi abbiamo aspettato la notizia del cessate-il-fuoco. Mentre scrivo sento i festeggiamenti delle persone per strada: fischi e canti. A stento sento questa gioia perché ora nella mia tenda mentre abbraccio mia sorella Noor, che soffre di dolori di cui non conosciamo ancora la causa e per i quali non abbiamo trovato medicine. Continua nell’ ALLEGATO
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