NUOVO RAPIMENTO IN NIGER (La Redazione)

8a. Eva-Gretzmacher_Austria_Niger_AgadezÈ stata rapita ad Agadez una donna austriaca residente nella principale città del nord del Niger. Il governo austriaco ha confermato ieri il rapimento attraverso il ministero degli Esteri.
 
Secondo le informazioni raccolte da Aïr Info, i rapitori si sono recati a casa di Eva Gretzmacher, sabato, e hanno costretto la sua guardia, Salissou, ad aprire la porta sotto la minaccia delle armi. Sono entrati in casa e hanno sequestrato la donna senza prendere altri effetti personali. La vittima è stata costretta a salire su un pick-up Toyota Land Cruiser V6.       Continua nell’ ALLEGATO

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AFRICA: NON CHIAMIAMOLO PIANO MATTEI (Mons. G. PEREGO)

9a. med-1200x630-10L’editoriale firmato da S.E. mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Fondazione Migrantes, pubblicato sull’ultimo numero di Migranti Press.

Quello tra Africa e Italia è un lungo rapporto che ha nei secoli molte testimonianze di scambi artistici, culturali, economici e sociali.
Per limitarci al tempo che va dall’Unità d’Italia a oggi, pensiamo alle relazioni intense con il Marocco, la Tunisia, la Libia e l’Egitto, dove l’emigrazione italiana ha avuto un’importanza fondamentale, con anche alcuni aspetti drammatici. Pensiamo anche alla presenza missionaria italiana, che ha coniugato evangelizzazione e promozione umana praticamente in tutti i Paesi africani. Pensiamo all’esperienza coloniale in Libia, in Etiopia, Eritrea e Somalia. Pensiamo all’importanza del Pia no Mattei del dopoguerra.       Continua nell’ ALLEGATO

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Germogli di SPERANZA (Michel SABBAH)

Mons. Michel Sabbah è stato il primo Patriarca latino di Gerusalemme di origine araba. Nominato nel 1988, ha retto quella diocesi per vent’anni fino al 2008. Oggi vive ritirato ai piedi del Monte degli Ulivi.
Dall’inizio della guerra ha scritto 113 preghiere, sempre chiedendo la pace (cfr. bocchescucite.org). questa che pubblichiamo è l’ultima, scritta nella speranza del cessate-il-fuoco.       Continua nell’ ALLEGATO

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1. Biani-Vittoria

Rimetti a noi i nostri debiti, Signore,
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e in questo circolo di perdono concedici la tua pace,
quella pace che solo Tu puoi donare
a chi si lascia disarmare il cuore,
a chi con speranza vuole rimettere i debiti ai propri fratelli,
a chi senza timore confessa di essere tuo debitore,
a chi non resta sordo al grido dei più poveri.

 Papa FRANCESCO – RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI, CONCEDICI LA PACE – 01.01.2025

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EDITORIALE

RISPETTO – CORAGGIO – PATRIOTTISMO

L’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani ha scelto, come parola dell’anno, “rispetto”. Il rispetto verso gli altri rappresenta il primo passo per una società più accogliente, più rassicurante, più capace di umanità. Il primo passo sulla strada per il dialogo, la collaborazione, la solidarietà, elementi su cui poggia la nostra civiltà.
Rispetto della vita, della sicurezza di chi lavora. L’ultima tragedia pochi giorni fa, a Calenzano: cinque persone sono morte. Non possono più bastare parole di sdegno: occorre agire, con responsabilità e severità. Gli incidenti mortali – tutti – si possono e si devono prevenire.       Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                             due messaggi importanti hanno caratterizzato la fine dell’anno vecchio e quindi l’inizio di quello nuovo: il Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica e quello di inizio anno del Papa in occasione della Giornata Mondiale della Pace. Abbiamo voluto dare spazio, nell’Editoriale, ad alcune espressioni significative di Mattarella, in particolare a quelle che si riferiscono ad alcune parole chiave della nostra realtà: rispetto, incoraggiamento, idea di patria. Ed è proprio su quest’ultima che ci vogliamo soffermare per la ricchezza di contenuti che presenta e per l’assoluta mancanza di quella vuota retorica con cui qualcuno si riempie la bocca, sottolineata dal lungo riferimento a quelle persone che, pur provenendo da molto lontano, diventano italiani, quindi patrioti come tutti gli altri.       Continua nell’ ALLEGATO

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