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LAVORIAMO INSIEME PER UNA CHIESA DIVERSA

3a. La candela, simbolo del Sinodo, consegnata a tutte le parrocchie della DiocesiDue domeniche fa, 10 ottobre, il Papa ha aperto solennemente, con la celebrazione della Messa in S. Pietro, il Sinodo che, per i prossimi due anni fino al 2023, coinvolgerà tutte le Chiese del mondo. Un Sinodo particolare che ha come tema proprio la sinodalità, cioè la capacità di camminare insieme verso obiettivi comuni. Il titolo infatti è proprio Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione.
Domenica 17 ottobre, è stata celebrata in tutte le Chiese locali l’apertura del Sinodo, ma è stata preceduta, almeno nella nostra diocesi, da una solenne Veglia che si ha avuto luogo, sabato 16, in Cattedrale. Si è svolta in concomitanza con la Veglia Missionaria, e ha dato inizio ad un tempo di approfondimento e di riflessione per prepararci ad un momento ecclesiale che coinvolgerà profondamente le nostre Chiese. Un momento che, come ha tenuto a sottolineare lo stesso Papa, dovrà partire dal basso.          Continua nell’ ALLEGATO

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SINODO OVVERO UN’ESPERIENZA DI CHIESA MISSIONARIA CAPACE DI COINVOLGERE TUTTI (don Federico Bragonzi)

Riportiamo il testo della comunicazione di don Federico Bragonzi dall’Uruguay. Una esemplare esperienza di sinodalità che ci arriva da una Missione

4a. Don FedericoUn saluto a tutti voi da parte di don Paolo e mia. Ci sentiamo in comunione con la nostra diocesi, in questa veglia di preghiera per la missione della Chiesa e per l’inizio del cammino sinodale.
Anche noi questa mattina abbiamo vissuto una intensa assemblea per dare inizio alla fase parrocchiale e diocesana del Sinodo. Ci siamo trovati con i rappresentanti delle comunità, i religiosi e le religiose, i tre seminaristi, noi preti e il vescovo Fabián. Fino all’ora della messa, verso mezzogiorno, abbiamo riflettuto sul senso della sinodalità e in piccoli gruppi abbiamo fatto degli esercizi di sinodalità, su temi diversi, per avere una indicazione di metodo e per continuare nelle parrocchie l’esperienza del Camminare insieme.       Continua nell’ ALLEGATO

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GENEROSITÀ MISSIONARIA

Quaresima 2021: raccolti 26mila euro  (A cura del Centro Missionario Diocesano)

In occasione della Giornata Mondiale Missionaria ecco il bilancio dell’impegno quaresimale. Durante la Quaresima, infatti, avevamo proposto, come Centro Missionario, di sostenere quattro missionari impegnati in altrettanti progetti di promozione umana. Ad essi sono andati i fondi raccolti equamente ripartiti. Dalle loro parole ecco come questi fondi sono stati impiegati.       Continua nell’ ALLEGATO

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VIA PER SPEZZARE LE CATENE (Benedetta Capelli)

MACCALLI E LA PREGHIERA PER SUOR GLORIA

6a. Suor CeciliaPadre Gigi, missionario in Niger rilasciato un anno fa in Mali dopo una prigionia durata due anni, si sofferma sulla liberazione di suor Gloria Cecilia Narvaez che ieri, nella Basilica di San Pietro, ha salutato Papa Francesco. Due situazioni simili nella drammaticità del sequestro, diventato poi esperienza profonda di fede.
“Gioia, gioia, gioia”. Lo ripete per ben tre volte padre Gigi Maccalli quando gli si chiede di esprimere cosa ha provato alla notizia del rilascio di suor Gloria Cecilia Narvaez, 59enne missionaria colombiana della Congregazione delle Suore Francescane di Maria Immacolata, rapita in Mali il 7 febbraio del 2017. Un entusiasmo che colpisce visto il suo carattere mite, i toni sempre pacati e riflessivi. In quelle parole c’è anche tutto il suo vissuto, l’aver ripercorso i giorni nel deserto, il silenzio e il pianto, le catene che hanno liberato il suo spirito, come ha confessato in un’intervista al Corriere della Sera, presentando il suo libro: “Catene di libertà. Per due anni rapito nel Sahel”, edito da Emi: “Mi dicevo: i piedi sono incatenati, il cuore no, Si è aperto uno spazio che mi ha portato a vivere la missione in modo nuovo. Il mio cuore camminava”         Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                              il  7 ottobre si è concluso al Colosseo l’incontro promosso dalla Comunità di Sant’Egidio nello spirito di Assisi: “Popoli fratelli, terra futura”. Alla presenza di molti Capi religiosi è stato ricordato con forza l’impegno delle religioni per camminare insieme verso la pace. «Siamo all’appuntamento di un mondo nuovo, decisi a far tesoro della lezione sofferta della storia delle donne e degli uomini del nostro tempo, decisi a costruire la pace con tutti, specie i poveri e i giovani», ha esordito Andrea RICCARDI, storico fondatore della Comunità, mentre Papa FRANCESCO, nel suo intervento,  sprona contro l’indifferenza ricordando che «Il dolore degli altri non mette fretta» come se non potesse capitare anche a noi.
Al termine, prima che il Patriarca BARTOLOMEO invitasse tutti a scambiarsi un segno di pace, è stato letto un APPELLO PER LA PACE che riportiamo integralmente.          Continua nell’ ALLEGATO

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RICONOSCERSI PICCOLI È IL PUNTO DI PARTENZA PER DIVENTARE GRANDI (Angelus, 03.10.21)

1a. Papa-Angelus-3-ottobreNel Vangelo della Liturgia di oggi vediamo una reazione di Gesù piuttosto insolita: si indigna. E quello che più sorprende è che la sua indignazione non è causata dai farisei che lo mettono alla prova con domande sulla liceità del divorzio, ma dai suoi discepoli che, per proteggerlo dalla ressa della gente, rimproverano alcuni bambini che vengono portati da Gesù. In altre parole, il Signore non si sdegna con chi discute con Lui, ma con chi, per sollevarlo dalla fatica, allontana da Lui i bambini. Perché? È una bella domanda: perché il Signore fa questo?
Ci ricordiamo – era il Vangelo di due domeniche fa – che Gesù, compiendo il gesto di abbracciare un bambino, si era identificato con i piccoli: aveva insegnato che proprio i piccoli, cioè coloro che dipendono dagli altri, che hanno bisogno e non possono restituire, vanno serviti per primi (cfr Mc 9,35-37). Chi cerca Dio lo trova lì, nei piccoli, nei bisognosi: bisognosi non solo di beni, ma di cura e di conforto, come i malati, gli umiliati, i prigionieri, gli immigrati, i carcerati. Lì c’è Lui: nei piccoli. Ecco perché Gesù si indigna: ogni affronto fatto a un piccolo, a un povero, a un bambino, a un indifeso, è fatto a Lui.          Continua nell’ ALLEGATO

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IL MISSIONARIO DEVE ESSERE L’IMMAGINE DI GESÙ (Agenzia Fides)

2a. padreAndreadownloa“Il missionario deve essere l’immagine di Gesù, conformarsi a Gesù, esteriormente ed interiormente attraverso l’imitazione” scrive p. Andrea Mandonico, Archivista Generale della Società per le Missioni Africane.

L’occasione è la celebrazione, lunedì 20 settembre, del premio letterario degli Ambasciatori presso la Santa Sede 2021 per il libro ‘Mio Dio, come sei buono. La vita e il messaggio di Charles de Foucauld’ di cui è autore il missionario SMA.
“Questa identificazione – prosegue p. Mandonico – è possibile solo se si prende sul serio il Vangelo e si è radicati in esso, dove la santità non è facoltativa ma il fondamento irrinunciabile della missione. Il lavoro del missionario non è quindi fare tante opere ma piuttosto vivere, essere presente tra questi popoli, e mostrare loro cos’è la vita alla sequela di Cristo e la gioia di vivere semplicemente, ma con impegno, il Vangelo.”          Continua nell’ ALLEGATO

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