DIO È COMUNIONE CHE NASCE DALLA MISERICORDIA (Angelus, 30-05-2021)

ALLEGATOIn questa festa nella quale celebriamo Dio: il mistero di un unico Dio. E questo Dio è il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo. Tre persone, ma Dio è uno! Il Padre è Dio, il Figlio è Dio, lo Spirito è Dio. Ma non sono tre dei: è un solo Dio in tre Persone. È un mistero che ci ha rivelato Gesù Cristo: la Santa Trinità. Oggi ci fermiamo a celebrare questo mistero, perché le Persone non sono aggettivazione di Dio, no. Sono Persone reali, diverse, differenti; non sono – come diceva quel filosofo – “emanazioni di Dio”, no, no! Sono Persone. C’è il Padre, che io prego con il Padre Nostro; c’è il Figlio, che mi ha dato la redenzione, la giustificazione; c’è lo Spirito Santo, che abita in noi e abita la Chiesa. E questo parla al nostro cuore, perché lo troviamo racchiuso in quella espressione di San Giovanni che riassume tutta la Rivelazione: «Dio è amore» (1 Gv 4,8.16). Il Padre è amore, il figlio è amore, lo Spirito Santo è amore. E in quanto è amore, Dio, pur essendo uno e unico, non è solitudine ma comunione, fra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Perché l’amore è essenzialmente dono di sé, e nella sua realtà originaria e infinita è Padre che si dona generando il Figlio, il quale si dona a sua volta al Padre e il loro reciproco amore è lo Spirito Santo, vincolo della loro unità. Non è facile da capire, ma si può vivere questo mistero, tutti noi, si può vivere tanto.          Continua nell’ ALLEGATO

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L’INCLUSIONE COSTRUISCE IL FUTURO (Maurizio Ambrosini)

Saman e i suoi fratelli: investiamo in civiltà

2a. L'inclusioneLa vicenda di Saman Abbas, la ragazza di origini pachistane di Novellara scomparsa, forse uccisa, per non aver accettato un matrimonio combinato con un cugino nel lontano Paese d’origine dei genitori, sembra fatta apposta per rilanciare lo schema dello scontro di civiltà. Da una parte noi, moderni e civilizzati, dall’altra loro, retrogradi e patriarcali, specie se musulmani: cultori di una visione della famiglia che s’impone sui singoli, irriguardosi del diritto di autodeterminazione delle figlie, desiderosi di vivere nel mondo occidentale senza abbandonare usi e costumi dei luoghi di provenienza. Due sono i modi prevalenti per esorcizzare il problema. Uno è quello di minimizzarlo, riducendolo a sporadica eccezione. L’altro è quello di ingigantirlo, ergendolo a simbolo dell’impossibilità d’integrare le popolazioni immigrate, soprattutto se così ‘lontane’ culturalmente e religiosamente dal nostro stile di vita.

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LA NUOVA CARTA: IL CILE PUNISCE I PARTITI STORICI (Lucia Capuzzi)

3a. cile-riscrive-la-costituzione-paritaScontento. È questa parola di shakesperiana memoria il filo rosso tra la rivolta di ottobre 2019 e il voto con cui, lo scorso fine settimana, sono stati scelti i 155 esponenti dell’Assemblea Costituente.

Il malessere esploso in piazza è stato canalizzato nelle schede elettorali. Il bersaglio è rimasto il medesimo: la classe dirigente – di centrodestra come di centro-sinistra – che ha amministrato il Paese negli ultimi trentun anni, al termine della dittatura di Augusto Pinochet. Lo ha ammesso lo stesso presidente conservatore Sebastián Piñera: «I cittadini hanno inviato un messaggio chiaro e forte sia al governo sia a tutte le forze politiche tradizionali: non siamo sintonizzati adeguatamente con le loro richieste e aspirazioni». Ultra-destra e centro-destra – che hanno presentato una lista unica – sono rimaste sotto il 24 per cento, ottenendo 37 seggi. Non è andata meglio all’ex Concertación, la sinistra moderata, principale protagonista della transizione dal regime militare alla democrazia: 25 poltrone, poco più del 16 per cento. A scalzarla dalla guida dell’opposizione è stata la sinistra radicale di Frente Amplio e Partito comunista, con 28 eletti. L’exploit più significativo, tuttavia, lo hanno registrato i candidati indipendenti: sono 48, il 31 per cento. Lo scenario dell’Assemblea appare molto diverso da quello tratteggiato fino all’ultimo dai sondaggi che ipotizzava un’egemonia dei partiti storici. Colti di sorpresa, i mercati finanziari hanno reagito con una crollo del 10 per cento della Borsa di Santiago e la svalutazione della moneta.          Continua nell’ ALLEGATO

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NOTIZIE FLASH DAL MONDO

a cura del Gruppo di Animazione Missionaria di SCANNABUE

5a. Nadia-de-Munari-Carlassare (3) NESSUNO PUÒ UCCIDERE L’AMORE CRISTIANO CHE È SENZA CONFINI

Due fatti drammatici hanno toccato due italiani nel mondo: l’uccisione della missionaria laica Nadia De Munari in Perù e il ferimento del comboniano Christian Carlassare, vescovo della diocesi di Rumbek in Sud Sudan.
Sono fatti dolorosi che ci risvegliano dalla concentrazione sui problemi della nostra vita quotidiana, aggravata da mesi di pandemia che spinge all’isolamen- to e alla preoccupazione per sé o al massimo per il proprio ambiente.
Perché uccidere una donna che faceva solo bene?
Che paura faceva il giovane missionario comboniano?         Continua nell’ ALLEGATO

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NOTIZIE DAL CENTRO MISSIONARIO (La Redazione)

NOTIZIE DALLE MISSIONI

Spazio dedicato alle Missionarie e ai Missionari per brevi, ma preziose testimonianze.

  • Ci stringiamo con tutto il nostro affetto e le nostre preghiere intorno a padre Angelo RIBOLI che è stato colpito da infarto la settimana scorsa.
    Le condizioni sono migliorate, ma continua il suo ricovero in ospedale per ulteriori accertamenti. Ricordiamo che padre Angelo, missionario della Consolata in Kenya, è originario della parrocchia di Offanengo.
  •  È rientrato in Italia padre Alberto SAMBUSITI, da diversi anni missionario in Cameroun. Originario della parrocchia di Santa Maria della Croce, è in questi giorni a Milano presso il PIME, l’Istituto missionario di appartenenza. A breve sarà a Crema, dove “sconterà” a casa l’inevitabile quarantena. Poi sarà a disposizione di tutti coloro che desidereranno incontrarlo.

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IL 90% DEGLI STUDENTI VUOLE EMIGRARE (Migrantes on line)

6aAfrica – Senegal

Da una ricerca in quattro Istituti di istruzione superiore a Dakar, emerge che più del 90% degli studenti vuole intraprendere la strada della migrazione per il proprio futuro.  Secondo i questionari, però, gli studenti non conoscono i dati del fenomeno migratorio, sono ignari delle norme che regolamentano l’immigrazione in Europa e non hanno informazioni adeguate e attuali sui rischi connessi all’immigrazione irregolare.
Secondo i docenti, la disinformazione è legata ad una carente offerta formativa scolastica sul tema, al punto che essi stessi hanno espresso il desiderio di essere formati sul fenomeno migratorio.
Sophia è una cooperativa che si dedica al tema dell’immigrazione fin dalla fondazione nel 2013 ed ha sentito il desiderio di portare in Senegal e in Guinea un progetto educativo rivolto agli studenti, laddove è forte la spinta ad emigrare. “Educare senza confini ha lo scopo di accrescere la conoscenza del fenomeno della migrazione fra gli studenti, erogando laboratori formativi sulle reali condizioni di chi parte e arriva, sui rischi del viaggio in condizioni di clandestinità, sulle tratte pericolose che la stragrande maggioranza delle persone affronta per raggiungere l’Occidente”, spiegano i promotori evidenziando che la ricerca, condotta lo scorso anno, ha dimostrato che gli studenti sono in possesso di “informazioni distorte ed edulcorate riguardo il fenomeno migratorio: i racconti di chi ce l’ha fatta sono spesso lontani dalla realtà e nascondono le difficoltà affrontate durante il viaggio per non destare preoccupazione nelle famiglie di origine”.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

abbiamo fatto davvero fatica a trovare per questa settimana un’immagine di copertina che non fosse il richiamo di una tragedia e soprattutto di una tragedia annunciata. Perché purtroppo sia che si tratti di una funivia che cade o di un barcone che naufraga, sappiamo in anticipo che, con i mezzi tecnologici di cui disponiamo, che per il 99,9% non si tratta mai di una fatalità. E per questo le parole che si dicono sono sempre inadeguate, perché inadeguato è stato il comportamento di si è reso responsabile di quelle tragedie.
Per questo mi sembra davvero adatta alla situazione attuale questa riflessione sulla vita dei santi curata da Marco PAPPALARDO, per il sito Vino Nuovo.
“I santi e i beati sono come un faro che non fa luce per sé, ma per indicare la via. Sono come le stelle che brillano di luce propria, ma illuminano il cielo per tutti. Sono tanti e diversi, alcuni persino unici come nel caso di Rosario LIVATINO che è il primo giudice beato nella storia della Chiesa!          Continua nell’ ALLEGATO

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RESTIAMO NEL “FIUME” DELLA CHIESA, LO SPIRITO FA L’UNITÀ (Regina Coeli, 23-05-2021)

1a. Regina coeliIl libro degli Atti degli Apostoli (cfr 2,1-11) narra quanto accadde a Gerusalemme cinquanta giorni dopo la Pasqua di Gesù. I discepoli erano riuniti nel cenacolo e con loro c’era la Vergine Maria. Il Signore risorto aveva detto loro di rimanere in città finché non avessero ricevuto dall’alto il dono dello Spirito. E questo si manifestò con un «fragore» che all’improvviso si sentì venire dal cielo, come un «vento impetuoso» che riempì la casa dove si trovavano (cfr v. 2). Si tratta dunque di un’esperienza reale ma anche simbolica. Una cosa che è accaduta ma anche ci dà un messaggio simbolico per tutta la vita.

Questa esperienza rivela che lo Spirito Santo è come un vento forte e libero, cioè ci porta forza e ci porta libertà: vento forte e libero. Non si può controllare, fermare, né misurare; e nemmeno prevederne la direzione. Non si lascia inquadrare nelle nostre esigenze umane – noi cerchiamo sempre di inquadrare le cose –, non si lascia inquadrare nei nostri schemi e nei nostri pregiudizi. Lo Spirito procede da Dio Padre e dal suo Figlio Gesù Cristo e irrompe sulla Chiesa, irrompe su ciascuno di noi, dando vita alle nostre menti e ai nostri cuori. Come dice il Credo: «È Signore e dà la vita». Ha la signoria perché è Dio, e dà vita.

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Conflitto tra Israele e Palestina CON IL NUOVO GOVERNO ISRAELIANO COSA CAMBIERÀ? La Redazione

2a. Conflittoll 20 maggio Israele e Hamas hanno annunciato di avere raggiunto un accordo per un cessate il fuoco dopo undici giorni di guerra, durante i quali sono stati uccisi 232 Palestinesi e 12 Israeliani.  Sono 75mila le persone in fuga dai bombardamenti israeliani, avvertono le Nazioni Unite: circa 47.000 accolti in 58 scuole gestite dall’Unrwa, l’agenzia dell’Onu per i profughi palestinesi, mentre altri 28.700 sono stati accolti in case private.

All’interno di questo ultimo conflitto che ha visto opporsi per la quarta volta Israele, da un lato, e Hamas e la Jihad islamica, dall’altro, è impossibile intravedere un vincitore.
La nuova tregua non ha cambiato sostanzialmente alcun dato del conflitto: probabilmente continuerà il serrato blocco a cui è sottoposta da quindici anni la Striscia di Gaza, come anche il continuo espansionismo israeliano nella Città Vecchia e nei quartieri di Gerusalemme est – come la Spianata delle Moschee e Sheikh Jarrah, da cui è partita la rivolta palestinese contro le usurpazioni dei coloni israeliani.          Continua nell’ ALLEGATO

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