ROSARI E MASCHERINE (Lella Ginocchio)

3a. Rosario e mascherinaDai rosari alle mascherine: come cambia il bisogno di protezione dall’interno di una macchina…

Entrando in macchina stamattina ho visto in quella parcheggiata a fianco alla mia, penzolare una tristissima mascherina chirurgica, mezza attorcigliata ad un rosario di legno.
Ci sono luoghi in cui i simboli religiosi sono aiuto, occasione di preghiera, rispetto, ricordo e testimonianza. Non parlo di luoghi pubblici, dove la polemica politica è stata accesa e forte.
Mi fermo ai luoghi che ciascuno di noi sa trovare negli angoli più strani delle proprie vite.
Uno di questi, che mi ha sempre incuriosito e spesso ha stuzzicato anche un po’ di ilarità è l’abitacolo delle nostre auto.
Negli anni ’60 su ogni cruscotto, che allora era ancora in metallo, ogni padre di famiglia attaccava le calamite-feticcio con relativa foto del suo bambino che lo ammoniva con un “Papà non correre” che andava sempre in coppia con l’immagine di San Cristoforo, protettore degli automobilisti.
Con il passaggio alla plastica, e quindi la calamita che non reggeva più, il bisogno di ingraziarsi qualche protezione si è poi evoluto all’appendere allo specchietto retrovisore il Santo Rosario.
In questi mesi sto notando questa ulteriore trasformazione.          Continua nell’ ALLEGATO

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