P. Piero Masolo, testimone alla Veglia missionaria, ci scrive il suo lento e progressivo inserimento nella cultura e nella realtà birmana.
Yangon, 6 febbraio 2024
San Paolo Miki e compagni martiri giapponesi
Cari amici, care amiche,
eccomi a voi nuovamente per raccontarvi un po’ della nostra vita qui in Myanmar, dopo poco più di tre mesi dal mio arrivo. Per prima cosa sono stato ribattezzato: sì perché è usanza farsi dare un nome birmano ed il mio insegnante di lingua mi ha chiamato THURÈIN, che significa sole in maniera poetica. Il sole di solito è semplicemente NÈ, ma nel mio nuovo nome c’è anche la radice di forza, coraggio. Mi piace perché mi sembra proprio di buon auspicio: ci vuole forza per vivere qui! Continua nell’ ALLEGATO
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