È la vendetta la via d’uscita per il Medio Oriente? Non ripartire da quei cristiani del Medio Oriente in piazza con quei sunniti e quegli sciiti che hanno voltato le spalle ai rispettivi pifferai magici oggi sarebbe da pazzi
Nel bellissimo libro di recente pubblicazione, “Il naufragio delle civiltà“, il grande intellettuale arabo Amin Maalouf, libanese e accademico di Francia, pone una domanda terribile: perché gli arabi si odiano così tanto? Perché non hanno mai considerato la possibilità di riprendersi da una disfatta militare, come quella del ’67, non per via militare, ma per via civile, come ha fatto la Germania dopo la Seconda Guerra Mondiale? Questa domanda si accompagna a una riflessione dolorosissima, formulata attraverso tante tappe: a cosa si è ridotta la civiltà levantina? Seppe accettare in sé ogni Altro soltanto pochi decenni fa, quando Amin Maalouf era un ragazzo, mentre oggi è solo barriere, odi, risentimenti. Perché?
La risposta di Amin Maalouf riguarda gli arabi, ma la sua domanda non riguarda anche noi? Non comincia a essere diffuso un sentimento di odio per noi stessi, cioè per i nostri valori, anche qui? Ed eccoci al caso Soleimani. Chiunque ha una certa familiarità con il Medio Oriente sa di quali crimini efferati si sia macchiato, anche nel sostegno a disegni che hanno fatto emergere nel campo a lui avverso, quello dei sunniti, il morbo dell’Isis. Di questo ha scritto ancora in queste ore Thomas Friedman. Continua nell’ ALLEGATO
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