Una finestra sul Niger
Ci hanno educato, non senza sforzo, ad abituarci alle sparizioni. Da quelle forzate a quelle programmate il passo è meno complicato di quello che potrebbe apparire a prima vista. Se ne sono andati, in un tempo relativamente breve, i diritti umani fondamentali: quello alla vita, al nutrimento, all’acqua potabile, all’educazione, alla casa al lavoro…
Anche Luca Tacchetto, con l’amica Edith, la macchina e il presunto invito a cena sono spariti nel vicino Burkina Faso da quasi un mese. Quanto a Pierluigi Maccalli i mesi passati dalla sua sparizione dal Niger sono ormai quattro. Di loro non è difficile ricordare i nomi. Più complicato è invece conoscerli per le quindici ragazze rapite nei pressi del villaggio di Toumour nella zona di Diffa, sul lago Tchad. Ancora peggio per le trentanove persone scomparse in circostanze simili nei dintorni della stessa regione da due anni. La lista dei nomi non interessa a nessuno e i pochi tentativi di rendere pubblico l’avvenimento non ha sortito l’effetto sperato. Da queste parti si sparisce da un giorno all’altro senza lasciare traccia. Poco importa trovarsi all’epoca dei controlli e delle comunicazioni globali. Le sparizioni forzate nel Sahel non ci sono nuove. Col tempo ci siamo abituati, non senza qualche resistenza, a sparire da un giorno all’altro nel nulla, anzi nella polvere del vento. Continua nell’ ALLEGATO
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