Nel discorso per la solenne parata sulla piazza Rossa di Mosca del 9 maggio fa il presidente russo Vladimir Putin ha qualificato la condizione dell’Occidente “degrado morale”. Tralascio l’ovvia obiezione secondo cui egli è l’ultimo a poter parlare di morale dopo la tempesta di sangue scatenata sull’Ucraina (peraltro logica conseguenza di anni di violenze, corruzioni, veleni, assassini, invasioni) e mi concentro sulla questione sollevata: è fondato parlare dell’Occidente in termini di “degrado morale”?
L’hanno già fatto in molti, per esempio gli islamiti di Al-Qaeda e di Isis, gli ideologi della purezza hindu nell’India di Narendra Modi e altri paesi, Cina ovviamente compresa. A buona parte del mondo noi occidentali appariamo lassisti, moralmente disgregati, non di rado depravati.
Ora, che nelle nostre società vi siano individui e strutture economiche immorali lo sappiamo. Non di più, però, che in altre società. Continua nell’ ALLEGATO
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