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Notiziario – riflessioni
Il Centro Missionario informa
COME TROVARE LA PROPRIA STRADA: TUTORIAL SEMISERIO
Come trovare la propria strada? Cosa fare della propria vita?
E’ una domanda che tutti ci facciamo, tutti vogliamo sentirci realizzati ma quando si arriva a
chiedersi il come bè… le cose si complicano!
Con questo Vlog in oratorio il seminarista Andrea Berselli ci propone alcuni consigli frutto dell’esperienza e del Vangelo di domenica prossima, insomma… una specie di tutorial semiserio!
Link al video: www.youtube.com/watch?v=TXzCCL5JZ9Q
Per questa quaresima, Andrea propone anche un PODCAST quotidiano con un breve commento al Vangelo del giorno, disponibile sia sul suo canale youtube (www.youtube.com/channel/UC91_P8Ug6mfWnpqjKPO45gQ), sia sulla piattaforma Spotify (PODCAST – Dammi 5 minuti – Andrea Berselli).
Un modo alternativo e semplice perchè la Parola corra!
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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes
Carissime, Carissimi,
l’8 marzo è appena passato, ma, come succede da qualche anno a questa parte, ha smesso di essere la solita banale ricorrenza da mimosa e cena al femminile, per caricarsi di temi e contenuti che non solo sono attualissimi, ma richiedono un profondo cambio di mentalità. Per questo mi è sembrata appropriata la riflessione di Paolo BUSTAFFA, giornalista del SIR (Servizio Informazione Religiosa), contenuta in un articolo intitolato appunto “Un oltre l’8 marzo”, che ripropongo integralmente. Continua nell’ ALLEGATO
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MESSA DI SOLIDARIETÀ PER IL CONGO (La Redazione)
Come già preannunciato, il vescovo Daniele ha presieduto domenica scorsa 7 marzo alle ore 18.30 in Cattedrale una Messa per ricordare i milioni di morti che da anni insanguinano le regioni orientali della Repubblica Democratica del Congo.
Sono le stesse zone dove, due settimane fa, hanno incontrato la morte il nostro ambasciatore Attanasio e la sua scorta, uccisi da una delle tante bande che scorrazzano in quelle terre, seminando morte e distruzione.
Come ha ricordato mons. Gianotti all’inizio della celebrazione, benché affaticati e appesantiti da una situazione che non sembra finire mai, “non vogliamo chiudere gli occhi su problemi che accadono a migliaia di chilometri di distanza da noi e che però ci toccano da vicino. In questa Domenica ho voluto ricordare nella preghiera la morte violenta dell’ambasciatore italiano della Repubblica Democratica del Congo Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Jacovacci e del loro autista congolese Mustaphà Milambo, uccisi nell’est del Paese lo scorso 22 febbraio.
Nel nostro territorio cremasco vivono molti fratelli e sorelle provenienti dalla Repubblica Democratica del Congo, da questo Paese grande e bello, ma dove i Comandamenti di Dio, che riascolteremo nella prima Lettura, sono sistematicamente calpestati.
Ho pensato che insieme alla Comunità congolese potevamo pregare per chi ha perso la vita, non solo per i tre che ho ricordato, ma anche per i milioni di vittime anonime che il Congo ha conosciuto in questi ultimi 20 – 25 anni; pregare per questo Paese, per tutta l’Africa perché, in virtù dell’amore del Signore che celebriamo nell’Eucarestia, possa conoscere pace nella giustizia e della riconciliazione. Continua nell’ ALLEGATO
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VIA CRUCIS DEGLI SMARRITI (Luca Rolandi)
La Passione di Gesù in dialogo con le persone in ricerca
Siamo stanchi e smarriti. Un anno lungo di sofferenze e attese, lutti, addii, malattia e guarigioni. La pandemia compie un anno e noi siamo dentro a questo fatto. Una situazione inedita per il primo mondo, da generazioni, endemica per molti sorelle e fratelli che vivono in altre aree del pianeta. Siamo smarriti, senza bussola e meta, afasici e increduli. Per questo cercare di pregare e camminare è un modo per ritornare pianamente uomini.
Ritornano le parole di Paolo VI in una meditazione della Via Crucis. “Chi non cammina più è stanco o disperato. Il cammino della croce è il “cammino della speranza”, perché è un cammino sulle orme di Cristo, in compagnia di Maria, “pellegrina della fede” e Madre della speranza. Il nostro è un “cammino difficile”, è l’Esodo, è il cammino della Croce. Continua nell’ ALLEGATO
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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes
Carissime, Carissimi,
oggi, 5 marzo, ha avuto inizio un nuovo viaggio di papa Francesco, un viaggio di cui si parla pochissimo, ma che in realtà potrebbe assumere un’importanza unica nella storia di questo pontificato. A partire dalla meta: l’ IRAQ.
È infatti il primo viaggio di un Papa in Iraq e nel Medio Oriente arabo, se si eccettua la Terra Santa, e proprio per questo acquista un grande rilievo per il Paese e la pace. Inoltre la visita si svolgerà in condizioni particolari per le misure anti Covid, anzi sarà il primo viaggio che il Papa affronterà dopo lo scoppio della pandemia.
Tuttavia il vero problema rimane che ci siano le condizioni minime di sicurezza per Francesco. Sono ancora freschi purtroppo il ricordo e la paura suscitati dall’attentato del 21 gennaio scorso, quando due terroristi suicidi si sono fatti saltare nella centrale piazza Tayaran di Baghdad, provocando più di 30 morti, feriti e panico. Era dal 2019 che non accadevano episodi simili. Molto peggio era successo nel 2010, quando il terrorismo aveva colpito la cattedrale siro-cattolica di Nostra Signora della Salvezza a Baghdad, dove erano morte 42 persone. Non a caso Francesco, appena arrivato nella capitale irakena, visiterà questa chiesa per rendere omaggio a quei caduti e quindi a una Chiesa di martiri. Continua nell’ ALLEGATO
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VIA CRUCIS DELLE FAMIGLIE (Maria Teresa PONTARA PEDERIVA)
La Passione di Gesù in dialogo con le paure e le sofferenze delle famiglie
Patrizia Sartori (infermiera in ospedale) e Antonio Geminiani (direttore provinciale), 3 figli, Maria Teresa e Francesco Pederiva (con 3 figli e 1 nipotino), animatori di pastorale familiare della diocesi di Trento, hanno preparato questa Via Crucis che incrocia la sensibilità delle famiglie e lascia già intravedere la Luce del Risorto.
GESÙ NELL’ORTO DEGLI ULIVI, GESÙ ARRESTATO E CONDANNATO
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo
perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo
Dal Vangelo secondo Marco 14, 32-42
Giunsero a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego». Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate». Poi, andato un po’ innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell’ora. E diceva: «Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu». Poi venne, li trovò addormentati e disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Si allontanò di nuovo e pregò dicendo le stesse parole. Poi venne di nuovo e li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli. Venne per la terza volta e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Basta! È venuta l’ora: ecco, il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino». Continua nell’ ALLEGATO
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NOTIZIE DAL CENTRO MISSIONARIO (La Redazione)
LA RIVOLUZIONE DELLA TENEREZZA
In occasione della prossima Festa della Donna, fratel Ivan CREMONESI, missionario in Congo, invia, dedicata a tutte le donne, un video di riflessione che ha per tema la RIVOLUZIONE DELLA TENEREZZA PROPOSTA DA PAPA FRANCESCO.
Ciao da Fratel Ivan.
L’8 marzo è la festa della donna.
Invitato ad animare un ritiro a un gruppo e pensando che da tempo Papa Francesco sottolinea
l’ importanza delle donne nei vari ambiti della società civile e nella chiesa e sta promuovendo una rivoluzione basata sulla caratteristiche principali delle donne: armonia,tenerezza, bellezza, ho preparato un video con qualche riflessione in proposito. Se volete vederlo cliccate su questo link
https://youtu.be/8FFddz4Dghk
Dopo una breve introduzione si potrà accedere al video intero seguendo le istruzioni contenute. In ogni caso per vostra comodità lascio qui il link per vedere il video intero: http://bit.ly/ivan_RT
Un abbraccio a tutti da fratel Ivan CREMONESI
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Enrico
Carissime Carissimi,
ci sono notizie che, quando le ascolti ti fanno male. Ma ce ne sono altre che sono un vero e proprio pugno nello stomaco. Una di queste riguarda la morte dell’ambasciatore Luca ATTANASIO, del carabiniere Vittorio IACOVACCI e dell’autista Mustapha MILAMBO. Notizia che è letteralmente esplosa a metà mattina di lunedì scorso e che ha cambiato per molti di noi, il corso della giornata.
Dello spessore umano di Attanasio parla in modo eloquente il video che alleghiamo al presente numero. Quello che ci importa ricordare in queste righe è lo spessore morale, oltre che istituzionale che questo “servitore dello Stato” ha saputo incarnare.
Non è una situazione facile quella che si vive in Congo. Anzi ha perfettamente ragione p. Giulio ALBANESE quando scrive e ripete che «Grida vendetta di fronte a Dio, che debba morire un ambasciatore italiano perché si parli della tragedia del Congo! Questo è il Congo di tutti i giorni! Un paradiso della natura, un inferno per gli uomini. Con una guerra civile da 20 anni, per prendersi le ricchezze minerarie: il petrolio di Virunga e nei Grandi Laghi, il gas naturale a Kivu, il coltan per fare i telefonini, il cobalto in mano ai cinesi, il columbio, i diamanti, il rame, l’uranio, praticamente tutto… L’ordine è fregare al Congo tutte le materie prime. E far scappare la gente che ci abita sopra, pagando mercenari per ammazzare. Continua nell’ ALLEGATO
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IO STABILISCO LA MIA ALLEANZA CON TE
RITIRO IN PREPARAZIONE ALLA QUARESIMA
Nella riflessione, che sabato scorso don Federico ha guidato dall’Uruguay, evidenziata l’importanza del “deserto” come momento di verifica personale e comunitaria del nostro impegno nella costruzione del regno di Dio. Un Regno da edificare ovunque e sempre in qualsiasi condizione ci troviamo. Una testimonianza comunicata non solo con la mente, ma soprattutto col cuore e con la vita.
Una visione di partenza
Punto di vista di partenza: come vivere la missione in questa quaresima difficile, che per noi, oltre al virus che comincia ad avere una incidenza preoccupante (il rapporto tamponi/positivi è dell’8%, 5 morti, totale più di 500) e alla situazione di minore partecipazione comunitaria che ha provocato, vuol dire: senza vescovo, nel vuoto dei mesi estivi, in una situazione di povertà e insicurezza sempre più evidenti, almeno in parrocchia, un po’ dispersi e orfani, senza un progetto pastorale che stimola e unifica e con un po’ di stanchezza, come risulta dal dialogo con altri preti… Continua nell’ ALLEGATO
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