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Notiziario – riflessioni

Enrico e le Commissioni Missioni e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                          Il 24 febbraio la Russia invade l’Ucraina riportando la guerra nel cuore dell’Europa.
La risposta immediata che arriva da chi ci governa è inviare armi all’Ucraina. Noi pensiamo che inviare armi non serva a riportare la pace, ma solo ad aumentare la violenza e il numero delle vittime.
Ancora una volta, chi governa pensa che la guerra sia l’unica soluzione.
Ci dice che la guerra può essere “giusta”, “necessaria”, e “inevitabile”: non è vero, non esistono guerre giuste, la guerra appare inevitabile solo a chi non ha fatto nulla per evitarla con i negoziati e la diplomazia.
Ci dice che la guerra può essere “umanitaria”: non è vero, la guerra porta sempre morte e distruzione, è la negazione dell’umanità.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                      anche questa volta lascio, metaforicamente, la penna a due testimonianze che ci faranno riflettere a lungo. La prima è opera di Domenico QUIRICO, giornalista ed inviato di guerra ben noto ed impegnato da tantissimi anni sul fronte della guerra, al punto da pagare di persona con un doppio rapimento nel 2011 in Libia e nel 2013 in Siria. La seconda è opera di mons. Mimmo BATTAGLIA, arcivescovo di Napoli. Si tratta della preghiera che il Papa ha letto al termine dell’Udienza Generale di mercoledì scorso.                      

Lettera aperta al Papa
Santità Oso. Oso lanciarle un appello perché credo che soltanto un grande gesto umano possa spezzare questa mischia sacrilega in cui l’Europa sale sullo scannatoio e come per un contagio di furore omicida tutti ormai si armano e gridano e minacciano e sembra impossibile salvare la ragione dalle allucinazioni che il flagello scatena. Oso con l’umile diritto del credente.            Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                            anche questa volta lasciamo parlare i protagonisti di questa crisi. Anzi mettiamo a confronto le loro parole per meglio capire i valori (se così possiamo dire) di cui sono portatori. Il primo testo è quanto ha detto papa FRANCESCO, al termine dell’Angelus di domenica scorsa 6 marzo. Il secondo è quanto a 3.000 km di distanza, più o meno nelle stesse ore ha detto KYRILL il patriarca di Mosca e di tutte le Russie.
In Ucraina scorrono fiumi di sangue e di lacrime. Non si tratta solo di un’operazione militare, ma di guerra, che semina morte, distruzione e miseria. Le vittime sono sempre più numerose, così come le persone in fuga, specialmente mamme e bambini. In quel Paese martoriato cresce drammaticamente di ora in ora la necessità di assistenza umanitaria.          Continua nell’ ALLEGATO

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LA VIA CRUCIS DEI CRISTIANI CHE SI COMBATTONO TRA LORO (Giorgio Bernardelli)

8a. La via crucis...La Passione di Gesù e una guerra nel cuore dell’Europa dove anche molti di coloro che imbracciano le armi si professano cristiani.

“Ma come mai se sono entrambi cristiani si combattono?”. La domanda è dichiaratamente ingenua: sappiamo fin troppo bene che è già accaduto tante volte, anche in anni non poi così lontani. Eppure il dramma dell’invasione dell’Ucraina che si sta consumando sotto i nostri occhi non può non provocarci anche su questo. Non fosse altro che per il fatto che lo scontro armato a Kiev è stato preceduto da fratture e anatemi tra due Chiese, che rendono tuttora difficile una parola comune di pace pronunciata dai cristiani. Per questo all’inizio di questa Quaresima così segnata da questa ecatombe, voglio proporre una Via Crucis che mette a tema le divisioni tra i cristiani. Non solo quelle in Ucraina e in Russia, ma anche quelle a noi molto più vicine. Per toglierle dall’ineluttabilità in cui le abbiamo catalogate e riconoscerle invece come una ferita profonda che chiede oggi in maniera eloquente di essere redenta nel mistero della Pasqua.           Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,
il motto che il Papa ha scelto per il prossimo Giubileo del 2025 è PELLEGRINI DI SPERANZA e mai parole sono state più azzeccate per definire lo stato d’animo che tutti noi stiamo vivendo, compressi tra la paura di una pandemia che fatica ad andarsene e la paura di una guerra che sembra incombere ogni giorno di più.
Nella lettera con la quale Francesco incarica mons. Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova Evangelizzazione, di preparare l’Anno Santo, vengono indicati cinque scenari che non solo faranno da sfondo al Giubileo, ma gli daranno senso e corpo.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico con le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, carissimi,

                             è difficile ricordare una persona, soprattutto quando se ne va all’improvviso, senza darci il tempo di riflettere, di abituarci a quella che, a tutti gli effetti è, o ci sembra, una perdita.
Ed è quello che sta succedendo con fratel Ivan CREMONESI, la cui scomparsa ci ha colto di sorpresa ed è difficile tenere a bada i ricordi che si affollano alla rinfusa insieme ha tante emozioni.
Sapevamo che fratel Ivan non stava bene e non a caso la morte lo ha sorpreso a Goma, nel corso del viaggio che aveva intrapreso, in compagnia di un confratello, per raggiungere l’Italia dove avrebbe iniziato le cure. Tuttavia non ci aspettavamo la fine In tempi così rapidi, tenendo conto della vivacità intellettuale e della vitalità che ha contraddistinto tutta la sua vita. Ho ancora nelle orecchie, ma soprattutto nel cuore, le sue telefonate, improvvise negli orari quanto imprevedibili nei contenuti, che variavano dalla disperazione per le violenze che le bande armate che infestavano la regione di Butembo-Beni causavano alla gente inerme, alla soddisfazione per un obiettivo raggiunto o alla richiesta di un parere per un articolo che mi aveva appena mandato.           Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico con le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                             oggi celebriamo la 44° GIORNATA PER LA VITA che ha come tema CUSTODIRE OGNI VITA. Per questo ci sembra giusto dare la parola a chi, come il Movimento per la vita e il Centro di Aiuto alla vita, da tanti anni si impegna, nella nostra diocesi, in tal senso. Al termine due pensieri che il Papa a voluto regalarci al termine dell’Angelus.

Oggi si celebra la 44° Giornata per la Vita. A molti può sembrare esagerato, addirittura fastidioso, dedicare una giornata ad un tema come la vita. Ma è importante tenere presente la parola che i Vescovi sottolineano nel loro messaggio ”custodire”, custodire ogni vita nel momento della sua fragilità: quando è al suo inizio e al suo termine, convinzioni queste che il Movimento per la Vita e il Centro di Aiuto alla Vita da sempre cercano di diffondere.
Nel messaggio per questa giornata i Vescovi ci dicono: “come comunità cristiana facciamo continuamente l’esperienza che quando una persona è accolta, accompagnata, sostenuta, incoraggiata, ogni problema può essere superato e comunque fronteggiato con coraggio e speranza.”          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                                    confesso che non amo l’insistenza con cui tutti, ma proprio tutti, gli strumenti di comunicazione insistono sullo stesso argomento in occasione di una ricorrenza. Col rischio di fare indigestione, come se per il resto dell’anno non ci si dovesse più occupare di quel problema. Una di queste occasioni e appunto la Giornata della Memoria.
Tuttavia ci siamo dovuti ricredere di fronte a quanto avvenuto domenica 23 gennaio nei pressi di Campiglia Marittima, una località del livornese, dove due ragazze di 15 anni hanno aggredito, insultato e picchiato un dodicenne perché ebreo.
Immediata la reazione della comunità e in particolare della sindaca Alberta TICCIATI che senza scuse, alibi o giustificazioni di sorta ha ammesso la gravità del fatto. In primo luogo perché colpisce il rispetto, i diritti e la libertà della persona, in secondo luogo perché dimostra che anche quando si pensa che certi concetti e certi principi siano consolidati, in realtà non lo sono e vanno coltivati ogni giorno, attraverso l’apprendimento e lo studio.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                                    in occasione dell’apertura del Forum Economico Mondiale, che annualmente si svolge a Davos nella seconda metà di gennaio (anche se quest’anno causa pandemia è stato rimandato alla fine di maggio), OXFAM, l’organizzazione internazionale che da quasi 80 anni lotta contro la fame, ha stilato il suo rapporto annuale sulle disuguaglianze globali. Il titolo La pandemia delle disuguaglianze è di per sé eloquente, in quanto lo studio mette in evidenza come la crescita delle disparità economiche a livello mondiale ha subito una straordinaria accelerazione in questi quasi due anni di pandemia. Se da un lato i 10 uomini più ricchi: Elon Musk (Tesla), Jeff Bezos (Amazon), Bernard Arnault (Louis Vuitton-Moët Chandon), Bill Gates…, tanto per citare i più famosi, hanno raddoppiato i loro patrimoni da 700 a 1.500 miliardi di dollari. Addirittura Bezos, con gli 81 miliardi di surplus accumulati, potrebbe vaccinare tutto il mondo con tre dosi. Dall’altra parte sono aumentate le persone che vivono al di sotto della soglia di povertà, cioè con meno di 5,50 dollari al giorno (+ 163 milioni) e nello stesso tempo ogni 4 secondi 1 persona muore per mancanza di accesso alle cure, per gli impatti della crisi climatica, per fame, per violenza di genere. Dunque un miliardo di persone vive in povertà estrema e di queste 30 milioni si trovano negli Stati Uniti e ben 6 milioni in Italia, pari al 10% della popolazione.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

l’11 gennaio è morto a Bruxelles David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo.
Sassoli era un cristiano e dopo aver frequentato per molti anni il Movimento Scout, aveva militato nella “Rosa Bianca” e nella “Lega Democratica”. Era stato giornalista, membro per tre mandati del Parlamento europeo, candidato per il Partito Democratico alle elezioni comunali di Roma quando poi fu eletto Marino.
Sincero testimone di pace e di fraternità, pubblichiamo qui il messaggio che egli aveva inviato il 10 ottobre scorso alla Marcia della Pace Perugia-Assisi:

Gent.mo Flavio Lotti,
desidero, tramite Lei, rivolgere un caloroso saluto alle autorità e alle istituzioni presenti, agli amici del Sacro Convento e, ovviamente, a tutte le cittadine e i cittadini che ogni giorno camminano sui sentieri della pace e dell’impegno civile.          Continua nell’ ALLEGATO 

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