Articles Tagged with Riflessioni

Notiziario – riflessioni

Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,
il motto che il Papa ha scelto per il prossimo Giubileo del 2025 è PELLEGRINI DI SPERANZA e mai parole sono state più azzeccate per definire lo stato d’animo che tutti noi stiamo vivendo, compressi tra la paura di una pandemia che fatica ad andarsene e la paura di una guerra che sembra incombere ogni giorno di più.
Nella lettera con la quale Francesco incarica mons. Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova Evangelizzazione, di preparare l’Anno Santo, vengono indicati cinque scenari che non solo faranno da sfondo al Giubileo, ma gli daranno senso e corpo.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico con le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, carissimi,

                             è difficile ricordare una persona, soprattutto quando se ne va all’improvviso, senza darci il tempo di riflettere, di abituarci a quella che, a tutti gli effetti è, o ci sembra, una perdita.
Ed è quello che sta succedendo con fratel Ivan CREMONESI, la cui scomparsa ci ha colto di sorpresa ed è difficile tenere a bada i ricordi che si affollano alla rinfusa insieme ha tante emozioni.
Sapevamo che fratel Ivan non stava bene e non a caso la morte lo ha sorpreso a Goma, nel corso del viaggio che aveva intrapreso, in compagnia di un confratello, per raggiungere l’Italia dove avrebbe iniziato le cure. Tuttavia non ci aspettavamo la fine In tempi così rapidi, tenendo conto della vivacità intellettuale e della vitalità che ha contraddistinto tutta la sua vita. Ho ancora nelle orecchie, ma soprattutto nel cuore, le sue telefonate, improvvise negli orari quanto imprevedibili nei contenuti, che variavano dalla disperazione per le violenze che le bande armate che infestavano la regione di Butembo-Beni causavano alla gente inerme, alla soddisfazione per un obiettivo raggiunto o alla richiesta di un parere per un articolo che mi aveva appena mandato.           Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico con le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                             oggi celebriamo la 44° GIORNATA PER LA VITA che ha come tema CUSTODIRE OGNI VITA. Per questo ci sembra giusto dare la parola a chi, come il Movimento per la vita e il Centro di Aiuto alla vita, da tanti anni si impegna, nella nostra diocesi, in tal senso. Al termine due pensieri che il Papa a voluto regalarci al termine dell’Angelus.

Oggi si celebra la 44° Giornata per la Vita. A molti può sembrare esagerato, addirittura fastidioso, dedicare una giornata ad un tema come la vita. Ma è importante tenere presente la parola che i Vescovi sottolineano nel loro messaggio ”custodire”, custodire ogni vita nel momento della sua fragilità: quando è al suo inizio e al suo termine, convinzioni queste che il Movimento per la Vita e il Centro di Aiuto alla Vita da sempre cercano di diffondere.
Nel messaggio per questa giornata i Vescovi ci dicono: “come comunità cristiana facciamo continuamente l’esperienza che quando una persona è accolta, accompagnata, sostenuta, incoraggiata, ogni problema può essere superato e comunque fronteggiato con coraggio e speranza.”          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                                    confesso che non amo l’insistenza con cui tutti, ma proprio tutti, gli strumenti di comunicazione insistono sullo stesso argomento in occasione di una ricorrenza. Col rischio di fare indigestione, come se per il resto dell’anno non ci si dovesse più occupare di quel problema. Una di queste occasioni e appunto la Giornata della Memoria.
Tuttavia ci siamo dovuti ricredere di fronte a quanto avvenuto domenica 23 gennaio nei pressi di Campiglia Marittima, una località del livornese, dove due ragazze di 15 anni hanno aggredito, insultato e picchiato un dodicenne perché ebreo.
Immediata la reazione della comunità e in particolare della sindaca Alberta TICCIATI che senza scuse, alibi o giustificazioni di sorta ha ammesso la gravità del fatto. In primo luogo perché colpisce il rispetto, i diritti e la libertà della persona, in secondo luogo perché dimostra che anche quando si pensa che certi concetti e certi principi siano consolidati, in realtà non lo sono e vanno coltivati ogni giorno, attraverso l’apprendimento e lo studio.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                                    in occasione dell’apertura del Forum Economico Mondiale, che annualmente si svolge a Davos nella seconda metà di gennaio (anche se quest’anno causa pandemia è stato rimandato alla fine di maggio), OXFAM, l’organizzazione internazionale che da quasi 80 anni lotta contro la fame, ha stilato il suo rapporto annuale sulle disuguaglianze globali. Il titolo La pandemia delle disuguaglianze è di per sé eloquente, in quanto lo studio mette in evidenza come la crescita delle disparità economiche a livello mondiale ha subito una straordinaria accelerazione in questi quasi due anni di pandemia. Se da un lato i 10 uomini più ricchi: Elon Musk (Tesla), Jeff Bezos (Amazon), Bernard Arnault (Louis Vuitton-Moët Chandon), Bill Gates…, tanto per citare i più famosi, hanno raddoppiato i loro patrimoni da 700 a 1.500 miliardi di dollari. Addirittura Bezos, con gli 81 miliardi di surplus accumulati, potrebbe vaccinare tutto il mondo con tre dosi. Dall’altra parte sono aumentate le persone che vivono al di sotto della soglia di povertà, cioè con meno di 5,50 dollari al giorno (+ 163 milioni) e nello stesso tempo ogni 4 secondi 1 persona muore per mancanza di accesso alle cure, per gli impatti della crisi climatica, per fame, per violenza di genere. Dunque un miliardo di persone vive in povertà estrema e di queste 30 milioni si trovano negli Stati Uniti e ben 6 milioni in Italia, pari al 10% della popolazione.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

l’11 gennaio è morto a Bruxelles David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo.
Sassoli era un cristiano e dopo aver frequentato per molti anni il Movimento Scout, aveva militato nella “Rosa Bianca” e nella “Lega Democratica”. Era stato giornalista, membro per tre mandati del Parlamento europeo, candidato per il Partito Democratico alle elezioni comunali di Roma quando poi fu eletto Marino.
Sincero testimone di pace e di fraternità, pubblichiamo qui il messaggio che egli aveva inviato il 10 ottobre scorso alla Marcia della Pace Perugia-Assisi:

Gent.mo Flavio Lotti,
desidero, tramite Lei, rivolgere un caloroso saluto alle autorità e alle istituzioni presenti, agli amici del Sacro Convento e, ovviamente, a tutte le cittadine e i cittadini che ogni giorno camminano sui sentieri della pace e dell’impegno civile.          Continua nell’ ALLEGATO 

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                              in un articolo comparso qualche giorno fa sulle pagine culturali del quotidiano “La Repubblica”, il filosofo Michele CILIBERTO sosteneva la necessità che si avverassero tra di noi un nuovo Umanesimo ed un nuovo Rinascimento. Il motivo di questa affermazione e semplice: Umanesimo e Rinascimento, soprattutto il secondo, non sono stati periodi storici sereni, dove regnava armonia e concordia, come certa storiografia ha cercato di farci credere. Al contrario sono stati anni particolarmente turbolenti se non addirittura caotici. Basti pensare alle continue guerre tra le Signorie italiane e alle successive invasioni francesi e spagnole. Tuttavia proprio in quel periodo così difficile i maggiori artisti italiani dell’epoca non si fecero travolgere dal pessimismo e tanto meno dal disfattismo, “ma reagirono, tentando di dominare con la forza delle idee e con la creatività il disordine, il mutevole. (…) La loro grandezza è nel non chiudersi mai nell’esistente. Anzi lo criticano. E rilanciano sempre, inventando qualche cosa di nuovo: Machiavelli il mito del principe, Michelangelo la Sistina, Campanella la Città del Sole, e così via. sono dei visionari”. Per questo, conclude il professor Filiberto, “mai come adesso gli straordinari pensatori della crisi cinquecenteschi possono insegnarci a non arrenderci, a sfidare il caos creando nuovi modelli di vita”.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                               con il titolo “UN DIVIDENDO DELLA PACE” 50 Premi Nobel fanno appello alla logica per evitare una nuova guerra alimentata dalla corsa agli armamenti. Si tratta di un segnale al mondo molto importante proprio sul finire di questo 2021, che avrebbe meritato molta più attenzione invece della sufficienza con la quale è stato accolto da molta stampa.

Ecco di seguito il testo integrale.
La spesa militare mondiale è raddoppiata dal 2000. Si avvicina a 2 trilioni di dollari USA all’anno e sta aumentando in tutte le regioni del mondo (Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma).
I singoli governi sono sotto pressione per aumentare le spese militari perché altri lo fanno. Il meccanismo di feedback sostiene una corsa agli armamenti a spirale: un colossale spreco di risorse che potrebbero essere utilizzate molto più saggiamente. Le passate corse agli armamenti hanno spesso avuto lo stesso risultato: conflitti mortali e distruttivi.
Abbiamo una semplice proposta per l’umanità: i governi di tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite dovrebbero negoziare una riduzione congiunta delle loro spese militari del 2% ogni anno per cinque anni.          Continua nell’  ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missione e Migrantes

Carissime, Carissimi,

il rischio dei viaggi papali è che suscitino un gran clamore nel momento in cui avvengono, ma poi finiscano nel dimenticatoio, come succede alla maggior parte delle situazione che oggi viviamo. Se questo purtroppo avviene nella maggioranza dei casi, non significa che per forza debba diventare una norma. Per questo mi è sembrato giusto ripercorrere alcuni dei momenti salienti del viaggio che dal 2 al 6 dicembre papa Francesco ha compiuto a Cipro e in Grecia, cogliendo dai suoi discorsi alcune parole chiave che non vanno assolutamente dimenticate. La cosa infatti che sorprende di più in questi viaggi apostolici è che Francesco non dice mai niente di scontato o di generico. Anzi tutti i suoi riferimenti sono contestuali non solo alla situazione che sta vivendo, ma anche a quella, che pur a tanti chilimetri di distanza, stiamo vivendo noi.
Il primo grande riferimento è all’apostolo Barnaba nativo appunto di Cipro, che viene definito uomo della pazienza, perchè sa accompagnare senza fretta e con amore la giovane Chiesa di Antiochia, e della fraternità per la capacità che ha, pur riconoscendosi diverso, di valorizzare e di saper accompagnare, camminandogli a fianco, l’apostolo Paolo.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missione e Migrantes

Carissime, Carissimi,
cosa c’entri la campagna dei No Vax con la tragedia della Shoah non lo abbiamo capito e credo che non lo capiremo mai. Ci sembra infatti un accostamento non solo inappropriato nel merito come nel modo, ma anche altamente controproducente perché crea confusione e rischia di riattizzare l’odio. Per questo ci è sembrato interessante e puntuale l’articolo comparso su Famiglia Cristiana, a firma di Andrea RICCARDI, il 14 novembre scorso dal titolo Banalizzare la Shoah un’offesa alle vittime. E qui lo riproponiamo.

“A Novara i no Green Pass sono sfilati vestiti da prigionieri di Auschwitz con casacche a strisce, aggrappati a una corda con nodi che voleva ricordare il filo spinato del reticolato del lager. Così si banalizza la tragedia unica della storia europea, quella della Shoah, mentre si offende la memoria di sei milioni di ebrei scomparsi, dei sopravvissuti e, tra questi, dei pochi che ancora vivono e ci testimoniano quell’orrore. La memoria della Shoah è decisiva per gli italiani e gli europei: un punto di riferimento ineliminabile per la nostra coscienza. Il genocidio non fu compiuto solo dai nazisti, con la loro organizzazione industriale della morte, ma avvenne – è sempre bene ricordarlo – con la collaborazione di italiani, francesi, ucraini, polacchi e vari altri.          Continua nell’ ALLEGATO

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