Articles Tagged with Riflessioni

Notiziario – riflessioni

Enrico con la Commissione Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                               il giorno 25 novembre di ogni anno viene celebrata la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. Si tratta di una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, nel 1999, in ricordo dell’assassinio, avvenuto il 25 novembre 1960, delle sorelle Mirabal, per mano del dittatore domenicano Trujillo, al cui potere si opponevano ed ha lo scopo di sensibilizzare tutta la popolazione mondiale sull’argomento, dando supporto alle donne e ai minori vittime di violenza fisica e psicologica.
Tuttavia, nonostante l’attenzione sempre maggiore degli organi di informazione e dell’opinione pubblica, la situazione non tende a migliorare. Sono infatti già 109 le vittime di femminicidio nel 2021 in Italia, come emerge da un report del ministero dell’Interno, mentre più 20mila le donne prese in carico dai centri antiviolenza secondo la Rete D.i.Re (Donne in rete contro la violenza).
A questo proposito ci sembra importante riportare quanto dice la Rete Con-Tatto (rete contro il maltrattamento alle donne sul Territorio Cremasco), che, costituitasi il 1° gennaio 2010 dall’adesione di sessantaquattro soggetti, è molto attiva nel combattere la violenza contro le donne.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,
il Papa è stato molto chiaro incontrando ad Assisi 500 poveri provenienti da tutto il mondo: «È tempo di restituire dignità e parola ai poveri, perché per troppo tempo le loro richieste sono rimaste inascoltate. E’ tempo che si aprano gli occhi per vedere lo stato di disuguaglianza in cui tante famiglie vivono.
E’ tempo di rimboccarsi le maniche per restituire dignità creando posti di lavoro».  E più avanti ha aggiunto: «Spesso la presenza dei poveri è vista con fastidio e sopportata; a volte si sente dire che i responsabili della povertà sono i poveri! Un insulto in più… Pur di non compiere un serio esame di coscienza sui propri atti, sull’ingiustizia di alcune leggi e provvedimenti economici, sull’ipocrisia di chi vuole arricchirsi a dismisura, si getta la colpa sulle spalle dei più deboli».
È vero solo chi è stato povero può capire il dramma della povertà!

Per questo ci è sembrato giusto dare la parola a chi ha vissuto la povertà in prima persona e così dalla rubrica “La lettera” curata da Biagio Maimone del sito “Politicamente corretto” abbiamo tratto la testimonianza scritta di chi ha vissuto questo dramma in prima persona.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, carissimi,
                              so che a molti non è piaciuto che la Veglia missionaria, così come da anni siamo abituati a viverla, sia stata “annacquata” in un’altra Veglia, quella che ha dato il via a un Sinodo che ha e avrà risonanza mondiale. Spesso abbiamo l’impressione che tutto quanto viene da Roma sia per forza un’imposizione, una fatica in più che mette scompiglio nei nostri programmi, fin troppo precisi ed articolati.

No, non credo che sia così! Non credo che il Papa sia così crudele da caricare di un altro fardello le nostre spalle già affaticate… Credo che Francesco abbia scelto questo momento storico, contrassegnato da una profonda crisi umana, politica e religiosa per spingerci a fare tesoro delle tante riflessioni che sono fiorite all’interno delle nostre comunità e che non devono andare perdute, sotto la spinta di una malintesa ripresa che vuole riportare tutto a com’era prima della pandemia. Non si tratta di fare un lavoro in più, quanto di rileggere quanto già stiamo facendo alla luce di un cammino comune, cioè sinodale, che deve contraddistinguere la vita delle nostre Chiese in tutte le suddivisioni: Diocesi, Unità Pastorali, Parrocchie, piccole Comunità.         Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                              il  7 ottobre si è concluso al Colosseo l’incontro promosso dalla Comunità di Sant’Egidio nello spirito di Assisi: “Popoli fratelli, terra futura”. Alla presenza di molti Capi religiosi è stato ricordato con forza l’impegno delle religioni per camminare insieme verso la pace. «Siamo all’appuntamento di un mondo nuovo, decisi a far tesoro della lezione sofferta della storia delle donne e degli uomini del nostro tempo, decisi a costruire la pace con tutti, specie i poveri e i giovani», ha esordito Andrea RICCARDI, storico fondatore della Comunità, mentre Papa FRANCESCO, nel suo intervento,  sprona contro l’indifferenza ricordando che «Il dolore degli altri non mette fretta» come se non potesse capitare anche a noi.
Al termine, prima che il Patriarca BARTOLOMEO invitasse tutti a scambiarsi un segno di pace, è stato letto un APPELLO PER LA PACE che riportiamo integralmente.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico con le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                                 Iniziamo con la GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO che si è subito trasformata, grazie al sostegno e al contributo della Caritas Cremasca, in una vera e propria Settimana del Migrante e del Rifugiato che, iniziata sabato scorso con la Messa Internazionale, celebrata a S. Carlo in Crema, si articola in tre importanti appuntamenti:

  • dal 25 settembre al 3 ottobre è visitabile presso l’oratorio di Crema Nuova la mostra ROTTE: in viaggio nelle scarpe dei migranti. Si tratta di una presentazione interattiva delle due principali “rotte” migratorie: quella balcanica e quella mediterranea. Un’esperienza adatta sia agli adulti, come ai ragazzi delle scuole medie e alle classi di catechismo.

  • Giovedì 30 settembre, alle ore 21 presso il S. Luigi, si terrà un incontro sul tema molto attuale dei CORRIDOI UMANITARI: dialogo con il vescovo Daniele, Alessandra Morelli (UNHCR), Giorgio del Zanna di S. Egidio e operatori della Caritas in Niger.

  • Domenica 3 ottobre si ricorderà la GIORNATA NAZIONALE IN MEMORIA DELLE VITTIME DELL’IMMIGRAZIONE. Un’occasione perché ogni parrocchia possa ospitare la testimonianza di un migrante.       Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico con le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

dopo tante parole, soprattutto di critica, ma anche di analisi seria della situazione precipitata in pochi giorni in Afghanistan, è arrivata la prima resa dei conti: dalle parole ai fatti, dalle dichiarazioni di principio alla concretizzazione delle promesse e degli impegni assunti. Come si diceva la volta scorsa, con il popolo afghano, o per lo meno con una parte di esso, come spiega bene l’ultimo articolo di Gino Strada pubblicato più avanti, abbiamo commesso un’azione davvero ignobile: aver creato delle illusioni! È inutile girarci attorno. Illudere qualcuno, mostrando situazioni e soluzioni nuove e allettanti, è quanto di più disonesto si possa fare se non abbiamo poi la forza di mantenere fede a quanto promesso.
La lettera-invito della Caritas che pubblichiamo di seguito è il minimo che possiamo fare. Sta a noi dimostrare di essere capaci di saper rimediare, offrendo agli afghani in fuga, per aver creduto in noi, una seconda possibilità.
Se non lo faremo, sarà come tradirli due volte.          Continua nellALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,
quello che presentiamo è un numero straordinario, pressoché interamente dedicato all’Afghanistan. Gli eventi che lo hanno travolto, materializzando in pochi giorni i fantasmi che inutilmente per vent’anni si era cercato di tenere lontani, ci impongono un percorso di riflessione che, con questo numero, intendiamo iniziare.
Per cultura e per fede siamo da sempre contrari alla guerra, a qualsiasi tipo di guerra. Ma quella portata in Afghanistan, all’indomani dell’attentato alle Torri gemelle, ci è sembrata la più sciagurata di tutte per i modi, i tempi e soprattutto per il dispendio di vite umane e di risorse. Noi piangiamo i nostri 53 morti, ma ad essi vanno aggiunti, per essere onesti, le centinaia di migliaia di vittime che la guerra ha fatto, compresi quelli che si stanno aggiungendo in questi giorni.
L’evacuazione improvvisa e disordinata di Kabul ha fatto riemergere da un passato, che credevamo lontano, lo spettro del Vietnam. Ma la situazione di oggi, rispetto a quella di 46 anni fa, è molto peggiore per almeno tre motivi.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico con le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                            com’era immaginabile, al termine di queste strane e entusiasmanti Olimpiadi, nelle quali abbiamo visto il successo in tante discipline propiziato  di tanti nostri atleti non nati in Italia o figli di genitori non nati in Italia, è prepotentemente tornato alla ribalta il dibattito intorno allo ius soli/ius culturae, cioè alla concessione della cittadinanza italiana ai bambini nati in Italia, se almeno uno dei due genitori si trova legalmente in Italia da almeno 5 anni o se hanno superato almeno un ciclo scolastico.
E, com’era altrettanto immaginabile, passato velocemente l’entusiasmo sportivo, siamo ripiombati nelle discussioni e nelle polemiche di sempre.
Sappiamo benissimo che l’argomento non si esaurisce con un articolo, tuttavia mi sembra interessante il botta e risposta comparso due giorni fa sul quotidiano AVVENIRE  tra un lettore e il suo direttore Marco Tarquinio e che qui riportiamo integralmente.          Continua nell ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

sono stati tanti gli avvenimenti che in questi 20 giorni hanno riempito i nostri giornali e invaso gli schermi televisivi. Tuttavia credo che uno su tutti meriti un’aggiunta di attenzione: il G8 di Genova. E questo non solo e non tanto per le violenze che li hanno funestati e che giustamente sono state stigmatizzate, quanto per i contenuti innovativi che tanti, giovani e no, hanno sostenuto in quei giorni. Contenuti, proposte e critiche di cui oggi costatiamo una validità quasi profetica. Tra le tante riflessioni mi piace riportare quella a firma di Daniele GIANOLLA, tratta dal blog “Vino Nuovo”.
“Dov’eravate vent’anni fa, nei giorni intorno al 20 luglio? Io non ero a Genova, ma molte altre persone sì e lo ricordano bene. Chi fosse scarsamente informato sui fatti del G8 del 2001 può trovare in questi giorni, praticamente su tutte le testate italiane (ma anche internazionali), ricostruzioni dettagliate di quel tragico susseguirsi di eventi che accompagnò la riunione degli Otto Grandi potenti della Terra. Gli articoli più accurati sono quelli che non si limitano a ricordare le forti emozioni di quei giorni, ma che partono da prima, dalla descrizione di come prese vita il movimento di protesta in risposta al grande dibattito socio-economico che ha caratterizzato tutti gli anni ’90, fino all’inizio del Nuovo Millennio.           Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico Fantoni con le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,
credo che lo sconcerto e l’orrore che hanno provocato le immagini registrate nel Carcere di Santa Maria Capa Vetere, meritino un po’ di approfondimento, anche per evitare sia strumentalizzazioni sia sterili quanto inutili divisione in opposte fazioni. Sulle carceri infatti si gioca la credibilità di una bella fetta della nostra Costituzione.
Per questo riportiamo la lettera, datata 3 luglio, scritta al quotidiano AVVENIRE da don Daniele Simonazzi, co-cappellano del Carcere di Reggio Emilia.

Gentile direttore,
le scrivo in merito agli articoli apparsi su “Avvenire” prima che prendesse spazio il caso del carcere di S. Maria Capua Vetere, che ha scosso tanti, quasi tutti. “Avvenire” è un giornale che sentiamo nostro e forse è l’unico – mi permetta – “da galera”. E quindi grazie! Sono cappellano in carcere da oltre trent’anni; prima lo sono stato in quello che era l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario e ora proseguo, con il mio confratello don Matteo, il ministero oltre che nelle sezioni dell’Articolazione della salute mentale (Asm) anche, di fatto, in altre due sezioni. Scrivo perché vorrei condividere con lei e con la ministra Marta Cartabia alcune considerazioni.         
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