BANGLADESH: PRIMA LA PANDEMIA, POI IL CICLONE…
Una descrizione dettagliata, ma e appassionata, fatta da padre Zanchi, della tremenda situazione in cui versa il Paese asiatico, già in difficoltà a causa del coronavirus e in più colpito due settimane fa da un violento ciclone.
Suihari 23-05-2020
Carissimi,
Il ciclone “Amphan” è passato lasciando non tanti morti perché la gente si era rifugiata nei “cyclone shelters” costruiti apposta per questa emergenza, ma lasciando dietro tanta e tanta distruzione: case spazzate via, alberi e pali elettrici divelti, strade e campi allagati, alberi da frutto, specialmente il mango, distrutti, coltivazioni di calamari distrutti, campi di riso quasi maturo allagati… Ha colpito soprattutto il Sud-Ovest del BD: Sunderban, Khulna, Satkhira, Kustia, Pabna, Rajshahi e… da lì in India colpendo la città di Calcutta…
Noi a Dinajpur abbiamo avuto vento molto forte con getti di acqua violenti, alberi sradicati, qualche tetto di casa volato via, linea elettrica saltata, ma soprattutto i campi di riso, dove era appena cominciato il raccolto o stava per cominciare. È durato tutta la giornata di giovedì. Soltanto tra qualche giorno si avrà la fotografia esatta di quanto è successo.
La tristezza e il dolore sono più grandi perché il ciclone è venuto nel momento in cui in BD è in vigore il lockdown per il coronavirus. Il lockdown è cominciato il 26 marzo e poi è stato più volte prolungato e dovrebbe finire il prossimo 30 maggio. Un lungo tempo dove tutto è stato chiuso: scuole, trasporti: treni, aerei, traghetti, pulman, negozi, lavori di costruzione… Le fabbriche tessili “garments” sono state parzialmente aperte con disposizioni molto rigide di prevenzione della diffusione del coronavirus. Continua nell’ ALLEGATO
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